VINTI
Potrebbe trattarsi di una truffa ai danni dei consumatori di centinaia di migliaia di dollari, forse milioni, quella scoperta dalla Federal Trade Commission sulla rete americana. L’organo indipendente per la protezione dei consumatori e la promozione del libero mercato sta infatti indagando su una vasta rete di attività criminali condotte con l’ausilio del telemarketing e completate in rete tramite posta elettronica.
Il trucco è semplice e neanche nuovo. I criminali chiamano le potenziali vittime offrendo loro servizi di assistenza da remoto per il controllo ed il potenziamento delle difese del computer. Basta registrarsi su un sito ed effettuare la login per consentire il controllo dell’apparecchio, il rilevamento e la rimozioni di minacce informatiche dietro compenso.
In tal modo, però, l’utente mette nelle mani dei falsi operatori non solo il Pc, ma tutto il patrimonio di dati in esso contenuti: password, informazioni personali, codici per l’accesso a conti bancari e postali e molto altro.
Gli agenti dell’FTC si sono finti cittadini utenti della reti assolutamente ingenui e non in grado di comprendere tali argomenti, facilitando in apparenza il lavoro dei truffatori che, dietro la minaccia di una “probabile esplosione del computer” se non rimossi determinati pericoli, cominciavano ad esporre il tariffario degli interventi.
Alla fine sei componenti della banda sono stati arrestati su ordine della Corte di New York, e sono stati anche recuperati 180 mila dollari più altri 170 mila di multe. Si tratta però, specificano dall’FTC, di un gruppo esiguo di scammers, perché gli altri sono dislocati in India, Canada, Regno Unito e altre città degli Stati Uniti.
Una truffa lunga e ben architettata, iniziata nel 2000 e che dalle indagini sta emergendo in tutta la gravità: 1 milione di vittime per un danno economico di difficile calcolo, ma nella peggiore delle ipotesi di diversi milioni di dollari.