VINTI
Nuovo record messo a segno dai phishers a marzo 2012. Secondo l’Anti-Phishing Working Group (APWG), durante il primo trimestre dell’anno in corso, sono stati 56,859 i siti web individuati e dedicati alle attività di phishing. Un aumento del 2% rispetto all’anno scorso.
L’associazione non profit, costituita da banche e aziende fornitrici di soluzioni di internet security, ha da poco pubblicato l’ultimo Rapporto (Phishing Activity Trends Report) sulla cyber sicurezza del mercato dei servizi digitali e di nuova generazione, con il risultato che il 38% di tutti i siti web realizzati dai phishers è destinato ai servizi finanziari, seguiti dai pagamenti in rete, il retailing online ed il social networking. Secondo lo studio, in un anno, sono stati truffati ben 392 grandi marchi con tecniche di hijacking.
“Le transazioni monetarie online riguardano ormai ogni tipologia di mercato e di settore di business e questo inesorabilmente rende il sistema più vulnerabile agli attacchi phishing e malware, criminali sempre più specializzati che ogni giorno riescono ad aumentare il livello di insicurezza dell’ecosistema internet“, ha commentato Peter Cassidy, segretario generale dell’APWG.
Circa la metà dei siti web di phishing riesce a camuffarsi a partire dalla propria URL, richiamando quella di alcuni celebri brand. La maggior parte di questi siti (66%) è ospitata negli Stati Uniti, mentre il primo Paese europeo a comparire in classifica è la Germania con oltre il 3%. Sempre secondo lo studio, il 35,5% dei Pc nel mondo sarebbero stati infettati con trojan e worms (che rispettivamente con l’80,77% ed il 9,31%, sono gli strumenti più utilizzati dai cyber criminali). Alla Cina spetta il record del 54,1% dei computer manomessi, unico Paese al mondo sopra il 50%.