VINTI
È ufficiale, Apple non avrà più il bollino di certificazione Epeat sui propri celebri device. Cupertino ha infatti deciso di ritirare 40 apparecchi dal registro ‘green’ dell’Electronic Product Environmental Assessment Tool. Un libro nazionale gestito dal Green Electronics Council (GEC), rilevante non solo perché provvede a fornire di certificazione di eco-compatibilità tutti i prodotti in esso elencati, ma soprattutto perché obbliga la Pubblica Amministrazione ad effettuare acquisti solo in base alla presenza o meno di un’azienda nel registro Epeat.
L’annuncio è arrivato proprio dal GEC, che in una nota dava seguito a quanto deciso da Apple. Sulle motivazioni di tale scelta non si hanno ancora elementi certi su cui ragionare. Secondo Sarah O’Brien del GEC: “Possiamo solo fare congetture e basarci sulle voci messe in giro su chi si qualifica come ben informato e cioè che la Apple non è più in grado di sostenere in nostri standard“.
Standard molto precisi, certamente, che richiedono un design rispettoso di norme di sicurezza molto chiare, facile da smontare e da riciclare, senza considerare i parametri di consumo energetico. “Il nuovo MacBook Pro non rispetta gli standard per il riciclo delle componenti“, ha dichiarato Barbara Kyle, coordinatore dell’Electronics Takeback Coalition, associazione nazionale per la promozione delle politiche di riciclo e rispetto dell’ambiente, “L’importanza del design sta condizionando il mercato e le regole, anche più dell’industria dell’outsourcing“.