VINTI
Dopo l’annuncio di licenziamenti generalizzati per oltre il 50% dei suoi occupati in Italia, Nokia-Siemens Network ha reso pubblico il piano di incentivi all’esodo per i 35 dipendenti della propria sede di Catania.
Una notizia che ha allarmato il mondo del lavoro e secondo l’UGL, l’Unione Generale del Lavoro, c’è da aspettarsi il peggio da questa decisione aziendale: “E’ impossibile non sospettare una volontà di delocalizzare le attività del sito siciliano“.
A parlare è stato il vice segretario nazionale dell’Ugl Metalmeccanici, Luca Vecchio, che in una nota ha dichiarato: “Sulla vertenza etnea una delegazione dei lavoratori, insieme ai rappresentanti dell’Ugl, avrà martedì un incontro all’assessorato delle Attività produttive della Regione Siciliana, dal quale ci aspettiamo che siano individuate subito azioni concrete da mettere in campo per salvaguardare i lavoratori“.
A livello globale i licenziamenti che la joint venture finnico-tedesca, nata nel 2006 dall’agregazione della divisione COM della Siemens ed il Network Business Group della Nokia, ha messo in programma sono oltre 17 mila, di cui 600 circa in Italia. Riguardo la sede catanese, Vecchio ha spiegato: “Abbiamo incontrato il Governatore della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, che si è impegnato a trovare una soluzione attraverso i tecnici dell’amministrazione. Purtroppo, la decisione della multinazionale di ridimensionare la sua presenza in Italia ha investito in pieno la sede siciliana, ma come sindacato faremo tutto il possibile per frenare quella che sarebbe l’ennesima fuga di una multinazionale dalla Sicilia e dal nostro Paese“.
La questione sarà ripresa anche a livello nazionale ed istituzionale presso il Ministero dello Sviluppo Economico, dove è ancora aperto il tavolo sulla banda larga e che magari può intervenire a livello strutturale per salvaguardare un comparto all’avanguardia ed in continua crescita come quello delle componenti per appaercchi telefonici e smart device.