VINTI
L’energia nucleare è un’opzione considerata fondamentale, se non vitale, dai Governi dei Paesi emergenti che fanno parte dell’ormai celebre gruppo BRIC (Brasile, Russia, India e Cina). Proprio l’India, nonostante la recente tragedia di Fukushima, ha deciso di rafforzare la sua politica energetica in chiave nucleare, annunciando la costruzione di altre 5 centrali atomiche, oltre le sei già in funzione. Obiettivo dichiarato è portare la capacità degli impianti a 64 mila megawatt entro il 2032.
Tra queste centrali in costruzione, però, qualcuno è riuscito ad individuare anche delle linee produttive che potrebbero essere finalizzate all’arricchimento dell’uranio per scopi militari. Una notizia fornita dall’Institute for Science and International Security di Washington che, secondo quanto riportato da IDG News, avrebbe utilizzato per spiare gli impianti dall’altra parte del globo niente meno che il classico Google Earth.
Un servizio che ormai è utilizzato da tantissimi utenti del web per trovare informazioni su attività commerciali, ubicazione di edifici e quant’altro possa migliorare la nostra necessità di mobilità sul territorio, e che però molto spesso viene anche sfruttato per altri fini.
In questo caso si può parlare chiaramente di spionaggio, con un ente di ricerca preposto alla sicurezza nazionale americana che guarda dall’alto le strutture ipoteticamente dedicate all’arricchimento dell’uranio per scopi bellici in India. “In particolari circostanze come questa, in cui la richieste proviene da un ente governativo per la sicurezza, siamo propensi ad accettare richieste che vanno oltre il normale utilizzo del servizio“, ha spiegato un portavoce di Google Earth.
Il direttore del Bhabha Atomic Research Centre in India, R.K. Sinha, ha ufficialmente richiesto al servizio satellitare americano di sfocare le immagini per rendere non risonoscibili luoghi e impianti: “Sono per noi strutture critiche di alto interesse nazionale, la loro difesa è considerata strategica per il paese“.
Nel 2005 l’ex presidente dell’India, A.P.J. Abdul Kalam aveva già criticato Google e altri servizi di mappatura satellitare in rete per la violazione della sovranità territoriale dell’India e per aver esposto il paese, tramite la pubblicazione di una serie di immagini relative ad obiettivi critici, al pericolo di azioni terroristiche. Nel 2008, in effetti, stando al rapporto della polizia, un gruppo di terroristi ha individuato ed attaccato un obiettivo posto nella parte meridionale di Bombay proprio utilizzando immagini fornite da Google Street View.
Al momento, sia India che Pakistan non hanno ancora ratificato il trattato di non proliferazione di armi atomiche (Nuclear Non-Proliferation Treaty) ed entrambi sono in possesso di armamenti nucleari.