VINTI
Un aereo è caduto su Ground Zero e si sospetta un dirottamento. Questo il contenuto di un tweet che sarebbe apparso lo scorso venerdì sull’account Twitter della NBC. Un attacco informatico e uno scherzo di cattivo gusto, hanno commentato in tanti, proprio alla vigilia del decennale dell’attacco aereo alle torri gemelle dell’11 settembre 2001.
Gli autori del cyber attacco, che fornivano addirittura il numero di volo (Flight 5736), si nascondono dietro lo pseudonimo di The script kiddie. “Un atto irresponsabile – si legge in una nota pubblicata dell’emittente – a cui stiamo, assieme a Twitter, cercando di porre rimedio il più velocemente possibile. Chiediamo scusa a tutti i nostri utenti e condanniamo tale pratica sconsiderata e irresponsabile“.
The Business Insider, portale di business/entertainment news della Silicon Valley, bolla senza mezzi termini l’attacco informatico come “Disgusting 9/11 prank“, disgustoso scherzo per l’11 settembre. Sulla stessa linea anche il Washington Post, che commentava l’accaduto utilizzando le parole: “Sconvolgente e crudele“.
In un recente sondaggio condotta negli Stati Uniti e nel Regno Unito dalla BBC, è emerso che, a dieci anni dall’attacco terroristico a New York, il 14% dei britannici e il 15% degli americani credono che l’amministrazione Bush fosse in qualche modo coinvolta. Una cospirazione interna tesa a modificare la politica estera e nazionale della prima potenza mondiale a partire dalla creazione di una situazione di straordinaria emergenza, come solo una attacco terroristico al cuore dell’America poteva produrre.
Tale posizione ‘complottista’ è sostenuta dal 24% dei giovani americani e britannici, tra i 16 e i 24 anni di età. Orientato a considerare come veritiera la versione ufficiale proposta dal Governo degli Stati Uniti, invece, il 68% del campione nel suo complesso.
