eSECURITY: Governo australiano contro il cybercrime, ‘Serve legislazione forte e cooperazione internazionale’

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VINTI

Cresce l’attenzione dei Governi di tutto il mondo verso il crimine informatico. L’Australia, per voce del suo Primo ministro, ha annunciato una uova normativa in materia di sicurezza informatica a seguito dei recenti attacchi a multinazionali dell’energia nell’area asiatica e del Pacifico, alla Sony, al Senato americano, alla Polizia Britannica e a Google.

Una vera e propria emergenza globale, dettata dalla nascita di estesi network di cyber attivisti e crakers in grado di bucare le difese approntate dai Governi e le grandi imprese di tutto il pianeta. Secondo il procuratore generale Robert McClelland: “La minaccia informatica è ormai un problema di carattere globale, intere industrie sono sotto il tiro della criminalità organizzata e anche le istituzioni nazionali sono in pericolo. Dobbiamo affrontare tali criticità con una legislazione più forte e adeguata alla minaccia, con l’appoggio e la cooperazione della comunità internazionale“.

Le nuove disposizioni di legge daranno la possibilità, alle autorità australiane, di chiedere ed ottenere dalle compagnie telefoniche le informazioni sensibili su chiunque venga considerato una potenziale minaccia per la sicurezza del Paese. L’Australia ha già pronta una strategia segreta di difesa per combattere il cyber crime, ma non sarà svelata prima del prossimo anno.

Sono già 4000 le imprese nel Paese del Pacifico che hanno denunciato attacchi informatici di vario tipo, fino al tentativo reiterato di bucare le difese elettroniche del Parlamento per mano di un non identificato gruppo di crackers. “La Convenzione europea sul cybercrime è la giusta strada per combattere i reati informatici e già 40 nazioni hanno firmato il trattato, compresi USA, Regno Unito, Canada, Giappone e Sud Africa“, ha dichiarato il ministro degli Affari Interni e della Giustizia, Brendan O’Connor, spiegando che: “questo è un passo importante per aumentare il livello di difesa informatica e di efficienza degli strumenti impiegati nella lotta al crimine in rete e la cooperazione internazionale è un valido mezzo per intensificare gli sforzi e ottimizzare i risultati“.
 

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