VINTI
Mentre in Libia il confine tra guerra civile e conflitto armato contro l’ex dittatore Muammar Gheddafi diventa sempre più labile, continuano i radi aerei della NATO e si moltiplicano, purtroppo, le voci di persone scomparse.
Non solo tra le forze armate antigovernative e nei reparti speciali inviati dal Patto Atlantico in terra libica, ma anche tra le persone comuni e i semplici lavoratori. Da domenica sera, ad esempio, non si hanno più notizie di Khalid Elhasumi, country manager di Microsoft per la Libia.
All’inizio non si riusciva a capire il motivo della sparizione, poi, col passare delle ore, si è fatta sempre più plausibile l’ipotesi di un rapimento a scopo di ritorsione o l’arresto da parte della polizia militare. Dopo accertamenti condotti dall’ufficio Microsoft a Tripoli, si è infine scoperto che il manager dell’azienda è detenuto nei locali della Polizia del capoluogo libico.
Ali Faramawy, Vice Presidente Microsoft per la regione Medio Oriente e Africa, ha commentato la vicenda ostentando comunque ottimismo: “Siamo sicuri che le autorità rilasceranno al più presto Khalid. Siamo in costante contatto con la Polizia e la famiglia di Khalid, assicurandoci che le sue condizioni di salute e di detenzione siano accettabili, cercando infine di capire cosa fare per farlo uscire di lì al più presto“.
Anche perché una cella a Tripoli, oggi non è un luogo da considerarsi sicuro, sia per le maniere non proprio ortodosse dei carcerieri, sia per le bombe della coalizione che piovono dal cielo. Durante tutta la mattinata i giornalisti che lavorano a Tripoli e, in special modo, i reporter di al-Jazeera hanno dato notizia di fortissime esplosioni in diversi punti della città. Una situazione sempre più complessa, sia militarmente, sia a livello diplomatico, mentre il numero di coloro che sono dispersi o deceduti aumenta drammaticamente.