VINTI
Finisce in manette l’avventura online di tre giovani spacciatori della provincia di Firenze che da un anno vendevano sostanze stupefacenti sul web, per l’esattezza tramite Facebook. I tre ragazzi, due minorenni e uno da poco diciottenne, adescavano i potenziali clienti tra le proprie amicizie, chattando sul social network, mandando messaggi privati e, molto spesso, ostentando la qualità della merce con fotografie postate in bella mostra sulle pagine personali della rete sociale.
Un atteggiamento sfrontato e sicuro, questo dei giovani ‘social pusher‘, spacciatori su social network, che ha colpito per ingenuità e arroganza, anche quando gli uomini del comando dei Carabinieri di Grassina (Fiesole) si sono presentati nelle abitazioni dei tre che, sotto gli sguardi attoniti dei genitori, hanno mostrato un’insolita sicurezza e scaltrezza nel rispondere alle domande a cui sono stati sottoposti.
Comportamento che non li ha certo aiutati ad evitare gli arresti domiciliari e la collocazione in una casa di recupero. Come al solito, i tre e le loro famiglie sono stati descritti ‘normali‘ e ‘per bene‘, un tratto distintivo della micro criminalità diffusa sul territorio ammettono i Carabinieri, mentre l’attività di spaccio si divideva tra Facebook e le scuole frequentate dai giovani clienti, minorenni come gli arrestati, fruttando notevoli guadagni.