VINTI
Era stato annunciato all’ora di pranzo da un comunicato diramato online e con precisione svizzera il collettivo di hacker Anonymous ha lanciato alle ore 15,00 di domenica pomeriggio un attacco di tipo DDoS al sito web del Governo italiano. Fin dall’inizio la Polizia Postale e delle Comunicazioni ha seguito lo svolgersi del cyber attacco con la massima attenzione e cercando di limitarne gli effetti, consistenti in migliaia di richieste di accesso provenienti contemporaneamente da più server sparsi nel mondo.
Nonostante la mole di richieste e il conseguente rallentamento del sito istituzionale, tipico effetto di un Distributed Denial of Services attack (DDoS), le difese sembrano aver retto bene e il collettivo di cyber attivisti pro Wikileaks non è riuscito ad andare oltre la semplice protesta dimostrativa. Non risultano, infatti, danni alcuni ai sistemi di Internet Security governativi, ne sottrazione di dati riservati: “C’è ovviamente un’enorme quantità di richieste di accesso al sito web del governo – spiega da Roma – e finché la banda riuscirà a sostenerle il sito rimarrà sicuramente accessibile“.
Gestore del sito e provider dei contenuti, unitamente al lavoro degli investigatori in rete, hanno aumentato i livelli di connettività e predisposto difese specifiche per l’inviolabilità dei database. La Polizia ha cominciato il monitoraggio di Internet per procedere al blocco dei server di chi cerca di connettersi al sito inondandolo di richieste.
Ad ora, mentre l’attacco teoricamente non è ancora terminato, gli uomini della Polizia delle Comunicazioni sottolineano con una certa tranquillità che “La situazione è comunque sotto controllo“, confermando la natura ‘dimostrativa’ dell’operazione e la sua scarsa efficacia, tesa soprattutto a rivendicare il principio di libertà sulla rete e a sostenere il lavoro di Wikileaks.