MYSPACE: cambio al vertice e licenziamenti in Cina. Due terzi degli impiegati lasceranno il posto

di Flavio Fabbri |

VINTI

Quando nel 2007 MySpace annunciò l’apertura dei suoi uffici in Cina in molti hanno pensato che il mercato cinese sarebbe stato un pozzo pieno di risorse e di ricchezze per la nuova creatura di Rupert Murdoch. La Cina ha infatti il più grande mercato Internet al mondo con i suoi 450 milioni di utenti (216 milioni dei quali iscritti alle reti sociali) e i profitti di settore (advertising, eCommerce, gaming, shopping online) sono previsti in forte crescita in quest’area del continente asiatico.

Già nel 2009, però, le prime avvisaglie di una crisi di MySpace si sono fatte avanti con forza e mentre il social network americano perdeva utenti in gran numero per la concomitante ascesa di Facebook (e successivamente di Twitter e Msn), proprio i suoi uffici cinesi sembravano tra i primi sul punto di saltare. Ora la questione viene di nuovo riaperta e i due terzi dei suoi impiegati in Cina (circa 60 persone), compreso il CEO, sono stati raggiunti da una lettera di licenziamento.

Sulle modalità del taglio al personale di MySpace China nono ci sono ancora disposizioni ufficiali, fanno sapere da Pechino, ma non si tratterà di un fatto isolato, perché la decisione rientrerebbe niente meno che nell’applicazione di una recente direttiva di News Corp. che mira al taglio complessivo del 50% dei 1.100 dipendenti MySpace in tutto il mondo. Un’ulteriore prova della scarsa capacità da parte di News Corp. di gestire uno dei social network più grandi e amati del mondo, che improvvisamente non è riuscito a competere con l’avanzati dei competitor.
 

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