VINTI
L’Associazione olandese radiotelevisiva NOS è stata condannata dal Tribunale dell’Unione Europea alla restituzione, nelle casse dello Stato olandese, di oltre 76,3 milioni di euro ricevuti sotto forma di aiuti di Stato. La NOS in Olanda ricopre il doppio ruolo di emittente pubblica, operante sotto la denominazione di NOS RTV, e di organismo di coordinamento e controllo dell’intero network dell’emittenza pubblica (PO).
La vicenda nasce nel lontano 2002, quando la Commissione Europea ricevette alcune denunce, soprattutto dalle emittenti commerciali olandesi, per le ingenti risorse di cui godevano le reti del servizio pubblico in patria e considerate aiuti di Stato non compatibili con il regime di mercato europeo. Su tali basi la Commissione ha avviato una prima indagine, proseguita l’anno successivo, fino alla sentenza definitiva, in cui i finanziamenti pubblici alla NOS venivano considerati aiuti di Stato e quindi non consentiti.
La sentenza del Tribunale europeo, (nelle cause riunite T-231/06 e T-237/06), di fatto convalida la decisione della Commissione, che in automatico determina il rigetto dei ricorsi presentati nel 2006 dai Paesi Bassi e la NOS. In essi venivano invocati, contro la Commissione, la violazione dei diritti della difesa, l’errata classificazione dei contributi pubblici come aiuti di Stato e la loro successiva catalogazione sotto la voce ‘nuovi aiuti‘.
Per impugnare la sentenza del Tribunale UE ci sono ancora due mesi, ma pare improbabile un rovesciamento della decisione della Corte, visto che è stato accertato che alcune delle emittenti pubbliche appartenenti al NOS hanno ricevuto delle sovracompensazioni che a loro volta sono state fatte confluire in riserve speciali. Cosa, quest’ultima, ritenuta scorretta per la Commissione Europea e non compatibile con le regole del mercato comune.