VINTI
È stato un giudice di New York a porre fine ad un lungo contenzioso che durava da 4 anni ormai, tra gli editori musicali USA e il sito per la condivisione di contenuti audio e video in barba a qualsiasi diritto d’autore o copyright.
Secondo la corte distrettuale presieduta da Kimba Wood, LimeWire dovrà smetterla di consentire tali violazioni della legge sulla tutela del diritto d’autore sotto qualsiasi forma. Quindi stop ai download illegali, ma anche agli upload e alla loro condivisione P2P.
Esulta la Recording Industry Association of America (RIIA), Associazione Americana dell’Industria Discografica, nata per difendere i diritti degli autori negli Stati Uniti, che aveva per prima trascinato in tribunale LimeWire nel 2007. Secondo gli avvocati della RIIA, LimeWire è costata 500 milioni al mese alle etichette musicali per violazione del copyright. La cifra di risarcimento chiesta al sito incriminato, al momento, è di oltre 1 miliardo di dollari.
Il 98,8% dei download dal sito sono stati considerati illegali e questo è avvenuto grazie ad un software pirata che è stato scaricato 200 milioni di volte, secondo i rappresentanti RIIA. Sono circa 50 milioni gli utenti che frequentano LimeWire per un ammontare di file musicali scaricati illegalmente di oltre 3 miliardi. In molti pensano che la sentenza di New York potrebbe causare un precedente utilizzabile in altri procedimenti penali contro i siti di Peer to Peer (P2P) americani.