APPLE: ancora brutte notizie da Foxconn, ‘Turni di lavoro massacranti, lavoratori sottopagati e diritti calpestati’ recitano due diversi Rapporti

di Flavio Fabbri |

VINTI

Ad incriminare una delle maggiori aziende produttrici di iPhone in Cina, la Foxconn, per maltrattamenti al personale e vessazioni di vario tipo, sono stavolta due distinti Rapporti realizzati da China Labor Bulletin e SACOM.

Indagini lunghe e complesse, realizzate in un’atmosfera repressiva e di evidente paura che grava sul personale Foxconn, multinazionale che produce componenti elettronici per gli iPhone e iPad della Apple (ma anche per Sony, Nokia, HP e Dell), con sede a Taipei. Nella prima, portata a termine con la partecipazione di 20 Università cinesi, sono stati coinvolti 1700 lavoratori nelle unità produttive di Hong Kong, Taiwan e di diversi impianti sparsi per la Cina.

Si legge di maltrattamenti fisici e psicologici, di regime militarizzato dei turni di lavoro, troppo lunghi e faticosi, nonché di salari irregolari e per lo più sotto il minimo sindacale. Accuse gravi, che seguono quelle più recenti e relative alla catena di tentati suicidi, ben 17 dall’inizio del 2010, di cui 13 drammaticamente attuati.

I diretti interessati, tramite comunicato stampa, hanno respinto ogni accusa, ribadendo che “il rispetto dei diritti dei lavoratori cinesi è una delle prerogative di base dell’azienda“. Un’affermazione che si scontra però con la triste condizione degli operai di diverse province cinesi, riporta lo studio, in cui la Foxconn, assieme ad altre multinazionali come Honda Motor, troppo spesso sono state viste all’opera nel reclutare lavoratori a condizioni da fame e senza il minimo rispetto dei diritti sindacali.

E di questi soprusi la Foxconn viene accusata anche dal secondo Rapporto, redatto dall’associazione Students & Scholars Against Corporate Misbehavior (SACOM), che, indagando tra migliaia di lavoratori, ha confermato salari al di sotto del minimo sociale stabilito dallo Stato e forti condizionamenti psicologici nella stragrande maggioranza dei casi.
 

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