VODAFONE: bocciato ricorso a Mumbai su tassa da 2 mld, annunciata nuova azione legale

di Flavio Fabbri |

VINTI

Si chiama tassa di ‘Capital gain‘ e a Vodafone è costata ben 2,6 miliardi di dollari. I fatti risalgono al 2007, quanto il colosso delle telecomunicazioni ha acquistato per 11,1 miliardi l’operatore telefonico locale Hutchison Essar, operazione subito sottoposta a tassazione dalle autorità indiane. Presentato immediato ricorso, si legge sul Financial Times, l’Alta Corte di Mumbai ha infine risposto in questi giorni confermando le ragioni della super imposta.

Vodafone ha sempre affermato che la trattativa era avvenuta fuori dalla giurisdizione locale e che la richiesta del fisco indiano, di adempiere all’esoso onere tributario, era assolutamente illegittima. La transazione infatti non è avvenuta in India, ma all’estero, Isole Cayman per l’esattezza. D’altronde il mercato delle telecomunicazioni mobili indiano è uno dei più grandi a livello mondiale e questo crea forti attenzioni e pressioni a livello politico ed economico.

Probabilmente è per questo motivo che il Governo dell’immenso paese del sud-est asiatico, per la prima volta nella sua storia, emette una sentenza del genere su operazioni di acquisizioni e fusioni aziendali, con l’effetto di creare un precedente di assoluta rilevanza, spiegano gli analisti internazionali. Conseguentemente alla recente sentenza, Vodafone fa sapere che non rinuncerà a dare battaglia legale e annuncia, tramite i suoi legali, che è già previsto un nuovo ricorso in appello.
 

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