VINTI
È dal 2008 che sul web circolano voci su un possibile matrimonio tra Google, il più utilizzato motore di ricerca al mondo, e la CIA (Central Intelligence Agency), l’agenzia di spionaggio per l’estero degli Stati Uniti d’America, ma stavolta pare proprio che ci siamo. È di questi giorni l’annuncio della nascita di una nuova start up CIA-Google chiamata Recorded Future, finanziata da Google Ventures, che avrà il compito di monitorare e scrutare il web nelle sue profondità recondite, cercando di interconnettere milioni di operazioni al secondo effettuate in ogni parte del mondo e di decifrarne contenuto e traiettoria (origine e destinazione d’uso).
Una sfida che ha dell’incredibile, pensando alle decine di miliardi di operazioni che ogni giorno sono lanciate in rete da centinaia di milioni di internauti contemporaneamente. Eppure, l’intelligence USA teneva nel cassetto questo progetto da molto tempo, perché il futuro dell’economia, della cultura, della politica e quindi dei criminali e del terrorismo internazionale sarà indissolubilmente legato a Internet. Qui si giocheranno le partite più importanti e la celebre agenzia americana non poteva mancare all’appuntamento. La stessa Intellipedia, nata nel 2005, aveva lo stesso scopo e cioè catturare e condividere informazioni sul web relative ad alcuni dei più spinosi problemi con cui deve confrontarsi l’intelligence statunitense. A tutt’oggi sono oltre 30mila le pagine top secret generate del network delle wiki IC (Intelligence Community).
Nonostante il fine ufficiale annunciato della neonata Recorded Future, secondo quanto riportato dalla web-zine Wired, sia quello di aiutare la CIA ad elevare il livello di sicurezza nazionale e delle comunicazioni elettroniche, in molti hanno cominciato a sollevare ed insinuare dubbi sui reali obiettivi dell’agenzia. Più volte, in passato, le operazioni della CIA sono state oggetto di indagini a livello governativo per fini eversivi e antidemocratici, in patria come all’estero.
Quali documenti interessano davvero la CIA? In che modo procederà alla loro ricerca in rete? Come verranno trattati i dati personali degli utenti? In che modo saranno tutelati i diritti delle persone online alla riservatezza delle informazioni? Si potranno ancora esprimere liberamente idee ed opinioni senza sentirsi continuamente e segretamente scrutati? Queste sono solo alcune delle domande sorte spontanee sul web alla notizia della nascita di Recorded Future e che certamente meritano una risposta da parte delle autorità competenti, soprattutto in tema di privacy e di tutela dei diritti degli utenti di Internet.