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L’americana Hewlett-Packard è finita, con la sua filiale di Mosca, in una brutta storia di tangenti e corruzione. A quanto pare, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, le autorità russe starebbero ancora cercando le prove per dimostrare il coinvolgimento di Palo Alto in un rilevante giro di tangenti di 48 milioni di dollari per la vendita nel 2003 di apparecchiature informatiche all’amministrazione russa.
Per garantirsi l’appalto la filiale russa di HP, con l’aiuto di quella tedesca, avrebbe versato bustarelle ai funzionari di Mosca per circa 8 milioni di euro. La stessa Germania ha deciso di vederci chiaro, con la magistratura che ha cominciato ad indagare su un complesso giro di pagamenti e affari tra Gran Bretagna, Lettonia, Lituania, Austria, Svizzera e addirittura gli Stati Uniti.
Le indagini, iniziate nel Vecchio Continente a fine dicembre 2009, riguardano quindi non solo l’operato di HP in Europa occidentale e orientale, ma in qualche modo anche in America, con il tentativo di individuare i probabili anelli di congiunzione tra uffici deviati di Palo Alto, di Berlino e di Mosca.
Un portavoce di Hewlett-Packard, in relazione alla vicenda, ha precisato ai media che tali indagini internazionali sono relative a operazioni e fatti risalenti a sette anni fa ormai e che molte di quelle persone sono state nel tempo allontanate, rendendo noto infine che: “HP sta collaborando pienamente con le autorità tedesche e russe per fare velocemente luce sugli eventi, portando avanti parallelamente delle indagini interne per ristabilire la verità dei fatti“.