MEDIA: aumenta il numero di canali satellitari bloccati in Iran. Frattini, ‘Italia contro la censura’

di Flavio Fabbri |

VINTI

Come frenare la corsa dell’Iran al blocco di ogni canale di comunicazione verso l’esterno? Il 2010 è iniziato male per la libertà di parola e di espressione per il popolo iraniano, con il progressivo oscuramento dei canali web e di quelli televisivi satellitari, iniziato a dicembre 2009 e proseguito nei primi mesi del 2010, quando circa 70 radio straniere e programmi televisivi trasmessi via Eutelsat sono stati interrotti.

I ministri degli Esteri dell’Unione Europea, in una dichiarazione congiunta di condanna, si sono detti pronti ad intervenire, vista l’assenza di una risoluzione da parte del consiglio delle Nazioni Unite. L’Iran, infatti, nonostante abbia ratificato la carta dell’International Telecommunication Union (ITU), ovvero le norme che regolano la libera diffusione di contenuti audiovisivi, non sembra intenzionato a rispettare i suoi obblighi internazionali.

Il ministro degli Esteri Italiano, Franco Frattini, ha ribadito da Bruxelles l’impegno dell’Italia al fianco dei suoi partner europei, sostenendo che: “La censura e tutto quello che va verso una limitazione della libertà di espressione, che è diritto fondamentale di tutti, va combattuto senza remore“. “Le discussioni appena iniziate e che si intensificheranno proprio in questi giorni – ha spiegato Frattini – si intrecciano con gli sforzi diplomatici che ancora sono in piedi nei confronti dell’Iran e con il dibattito alle Nazioni Unite per un documento che dovrebbe essere presentato nelle prossime settimane“.

Tra le possibili iniziative si è parlato del blocco delle esportazioni per materiale tecnologico sensibile, lo stesso che permette la schermatura delle trasmissioni televisivi e radiofoniche messa in atto dalla Repubblica Islamica, che vedono tra i fornitori diverse aziende europee.
 

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