PRIVACY: FBI a caccia di sospetti. Agenti segreti utilizzano falsi profili su Facebook e MySpace

di Flavio Fabbri |

VINTI

Chiunque ormai ha un suo profilo su Facebook o MySpace, passando per molti altri siti di social networking. Lo fanno i criminali, i terroristi e ora anche gli agenti segreti della più celebre agenzia di intelligence al mondo, l’FBI. A renderlo pubblico ci ha pensato l’Electronic Frontier Foundation, che ha svelato un documento riservato del dipartimento di Giustizia americano.

Secondo l’EFF, organizzazione internazionale non profit di avvocati e legali rivolta alla tutela dei diritti digitali e della libertà di parola, tale pratica, nonostante il fine ultimo tutto sommato condivisibile, potrebbe però ledere il diritto alla riservatezza e alla privacy di migliaia di utenti ignari di avere tra i propri amici degli infiltrati. Obiettivo del nuovo programma del Federal Bureau of Investigation, infatti, è quello di scovare individui sospetti tramite le reti sociali, dalle più famose alle meno conosciute, sguinzagliando i suoi agenti nei meandri delle miliardi di relazioni di amicizia che si consumano giornalmente sul web.

Secondo il documento esiste inoltre un vero e proprio manuale di spionaggio virtuale in 33 pagine, in cui si insegna ad agenti federali dell’FBI e di altre agenzie come riuscire, con false identità e falsi profili, a farsi accettare come amici da presunti utenti sospetti. In tal modo si può agevolmente risalire alle loro reti amicali e quindi individuare altre persone da tenere sott’occhio.

Le informazioni ricavate saranno così utilizzate come prove, per aprire e condurre inchieste di diverso tipo, ricostruire la cronologia dei fatti e molto altro. E’ risaputo d’altronde che moltissimi utenti, anche dalla fedina penale non proprio candida, abitualmente pubblicano sulle reti sociali una grande quantità di informazioni, cosiddette sensibili, facili da reperire e da catalogare.
 

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