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Come annunciato nei giorni scorsi la BBC, emittente pubblica britannica tra i broadcaster più importanti al mondo, ha deciso di tagliare il suo personale e di ridimensionare la sua offerta di infotainment, sia sul web, sia per radio.
Una notizia che ha lasciato in molti con l’amaro in bocca, a partire dai sindacati, ma anche nel mondo politico e, inusuale, tra i competitor più diretti. James Murdoch, figlio ed erede di Rupert Murdoch, attuale guida di News Corp, ha definito i piani di riassesto economico della BBC come: “Frutto di una politica agghiacciante“. “Il pubblico paga il conto della Bbc ed è giusto che essa si evolva costantemente per venire incontro alle attese“, ha invece affermato Michael Lyons, capo di BBC Trust, mentre il sindacato ha annunciato nuove mosse di protesta a breve contro i tagli annunciati dall’azienda.
Ogni anno la British Broadcasting Corporation riceve dallo Stato, e col contributo pubblico del canone, la bellezza di 3,6 miliardi di sterline. La strategia messa a punto dall’emittente, per far quadrare i conti in tempo di crisi, dovrebbe permettere un risparmio annuale almeno di 600 milioni di sterline.
Il ministro inglese per i media, Ben Bradshaw, ha comunque tagliato corto sulle critiche sollevate da diversi settori del Parlamento, dell’opinione pubblica e del mercato dei media, da una parte sostenendo la nuova politica aziendale, dall’altra chiedendo al più presto l’apertura di una consultazione pubblica, vista la natura statale del broadcaster.