WEB: ‘Troppo ripetitivo’ secondo ricerca USA. Il 95% dell’informazione è fatta da media tradizionali

di Flavio Fabbri |

VINTI

Il web ha stravolto le nostre vite e in tanti, forse troppi, hanno annunciato un po’ in anticipo la fine di un’epoca e l’inizio di una nuova avventura per l’umanità. Gli stessi giornali cartacei e i ‘vecchi’ media, come televisione o radio, sono stati condannati da anni ad una fine lenta e dolorosa, con opinionisti ed esperti di comunicazione che vedevano Internet e l’informazione online prendere velocemente il sopravvento.

Forse accadrà, sicuramente con meno fervore e all’interno di processi di integrazione più che di esclusione o distruzione, ma di sicuro non nei modi e nei tempi che ci avevano raccontato a fine millennio scorso. Una recente ricerca del Pew Research Center’s Project for Excellence in Journalism di Baltimora nel Maryland, evidenzia che il 95% delle storie che contengono “nuove informazioni” provengono ‘ancora’ dai media tradizionali. Nella gran parte dei casi, continua il Rapporto, “Blog o Social Media non producono alcun contenuto locale” e l’83% delle storie pubblicate “Sono essenzialmente ripetitive, senza apportare alcuna nuova informazione“.

Un’analisi i cui dati, riportati dal Centro di ricerca per l’eccellenza nel Giornalismo, sembra proprio non dare adito a giustificazioni alcune o contingenze passeggere, indicando che: “I quotidiani di interesse generale danno ancora vita al 48% delle news, mentre un 13% è imputabile alle informazioni di carattere economico e legale, con le Tv locali che producono il 28% dell’informazione complessiva“. Come dire, il web sta cambiando la storia, ma a raccontarla sono ancora tv e giornali.

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