VINTI
Nonostante tutti gli allarmi lanciati negli ultimi anni, non solo dalle aziende che si occupano di Internet Security, ma dalle stesse agenzie governative internazionali, i livelli di sicurezza adottati dall’utente del web rimangono ancora clamorosamente bassi.
Dall’ultimo Rapporto sulla sicurezza online negli Stati Uniti, redatto da Imperva e pubblicato sul New York Times, tra le password più utilizzate si trovano: la classica ‘123456‘, seguita dalle banali ‘12345‘ e ‘123456789‘. Compare poi in quarta posizione l’incredibile ‘password‘, in quinta ‘iloveyou‘, proseguendo infine con ‘1234567‘, ‘12345678‘ e ‘abc123‘. La classifica continua ben oltre il decimo posto e tra le password più utilizzate si trovano anche i nomi di persona (‘linda‘), o singoli numeri ripetuti per più volte (‘111111‘)
Non un semplice problema di fantasia o creatività quindi, ma di vera e propria sottovalutazione dei rischi in cui si incorre, non solo per il proprio Pc o per i propri dati sensibili, come carte di credito o conti postali e bancari, ma anche per la sicurezza del prossimo.
Lo studio Imperva inoltre, condotto su oltre 30 milioni di password fornite dalla società RockYou, che sviluppa applicazioni per social network, evidenzia che il 50% dei codici di sicurezza adottati sono risultati ‘troppo facili’ da decifrare e ciò significa che la metà delle password non presentava al loro interno i cosiddetti caratteri alfanumerici o numerici, intervallati da caratteri speciali (!@#$%^&*). Un dato che la dice lunga sul grado di eSecurity a livello globale.