VINTI
Come annunciato a gennaio la Ericsson, colosso svedese della telefoni mobile, ha dato il via al nuovo piano di ristrutturazione aziendale licenziando 976 dipendenti nei suoi impianti in patria. Un taglio pesante, che vedrà coinvolto il sito di Gavle (Stoccolma) e quello di Boras, e che, secondo la dirigenza, darà modo alla società di attuare un’urgente piano di riduzione dei costi e di rilancio in termini di competitività sui mercati.
Sul lato delle joint venture globali brutte notizie arrivano anche dal fronte americano della Sony Ericsson, con la chiusura dei due siti che si trovano sul territorio statunitense: Research Triangle Park in North Carolina e l’impianto di Miami. La struttura della North Carolina sarà chiusa nel 2010, quando la sede centrale USA verrà trasferita ad Atlanta, occasione in cui verrà proposto il trasferimento di parte del personale, mentre altri vedranno più semplicemente la parola fine al loro rapporto lavorativo.
Stesa sorte per la ST Ericsson, nata dalla joint venture con la STMicroelectronics e tesa alla produzione di wireless & mobile chip, che in novembre ha reso noto un piano di tagli all’occupazione di 600 posizioni per un risparmio 115miliardi di dollari.