PRIVACY: la CIA passa al setaccio i social network

di Flavio Fabbri |

VINTI

La CIA non è nuova a tentativi di aggirare le leggi sulla privacy o di accedere a documenti riservati utilizzando gli stessi operatori di telecomunicazione nazionali. Ora il nuovo obiettivo della U.S. Central Intelligence Agency sono i social network e il loro potenziale ‘eversivo‘, in termini di aggregazione di contenuti ipoteticamente pericolosi per il paese e dal forte impatto culturale sulle diverse etnie che abitano gli USA.

Gli Stati Uniti, infatti, sono una nazione molto attenta ai rapporti tra le diverse comunità razziali e i social media, rappresentano veicoli di comunicazione primari tra queste community e le altre sparse per il web e per il globo. Sono oltre 200 le piattaforme censite di lingua non inglese e sulle quali la CIA ha puntato il dito e la lente della censura.

L’informazione in tempo reale – ha specificato Lewis Shepherd della Defence Intelligence Agency – è uno tsunami di proporzioni gigantesche e chi non se ne preoccupa è un ingenuo“. Parole forti che lasciano intendere quanto la rete sia uno strumento potenzialmente ‘eversivo’, perché legato anche alle tensioni sociali che negli USA evidentemente non sono poi così sotto controllo. Il problema sollevato dai media e dalle associazioni dei diritti civili è pero sempre lo stesso: che ne sarà del diritto alla privacy?

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