VINTI
Chi compra un cd o un dvd non ha più il diritto assoluto di copiarsi l’opera, anche se per uso provato. Lo ha stabilito il Tribunale di Milano e sicuramente sarà una sentenza che farà discutere. A quanto pare, infatti, sembra che il diritto del produttore ‘pesi‘ di più di quello dell’acquirente, dell’utilizzatore finale.
Una nuova pagina nella storia della lotta alla criminalità informatica, che probabilmente è anche frutto del clima difficile in cui molti tribunali internazionali stanno lavorando per giudicare le tantissime cause di violazione del copyraight e del diritto d’autore in generale. I produttori e gli artisti vogliono far valere le loro ragioni, certamente, ma dall’altra parte non sempre ci sono ‘solamente‘ pirati informatici e criminali digitali incalliti.
Sta di fatto che lucchetti digitali o strumenti anti-download non ledono in alcun modo il diritto dell’acquirente di copiarsi il prodotto, perché stando alla sentenza: “Non c’è parità di condizione tra diritto di copia e diritto di riproduzione“, per cui, “La presenza di dispositivi impedenti all’utente la copiatura dell’opera, anche nel numero di una, non costituisce in nessun caso violazione di legge“.