KAZAA: ex-pirati in cerca di fortuna. In pochi scommettono sul nuovo store musicale

di Flavio Fabbri |

VINTI

Dopo la recente svolta ‘legale‘ del famigerato The Pirate Bay, anche KaZaA ha deciso di troncare con il suo passato di illegalità e pirateria informatica, entrando sul mercato della distribuzione a pagamento di contenuti musicali, attraverso una piattaforma online rinnovata e autorizzata dalle stesse major.

Sono finiti i tempi di KaZaA erede di Napster, indicato come il luogo principe per il P2P e il file sharing ‘fuori legge‘. Basterà infatti pagare 20 dollari al mese di abbonamento e si potranno scaricare e ascoltare i brani di band e cantanti preferiti, come anche le nuove suonerie per mobile phone. Il tutto comodamente sulla bolletta telefonica o in addebito sulla propria carta di credito.

Solo che in molti non vedono la mossa di KaZaA come vincente, né nel breve, né nel lungo periodo. Il motivo di tanta sfiducia sarebbe nella limitazione di fruizione insite nel servizio, al momento fruibile solo negli USA, con file protetti da DRM, non ascoltabili su iPod e in licenza per non più di tre pc contemporaneamente. Una mossa considerata dagli esperti tardiva e non adatta alla competizione con l’offerta degli altri store online, il più delle volte free e decisamente più ampia. In quanti saranno disposti a pagare venti dollari al mese per questa prova di legalità?
 

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