VINTI
Si è svolto ieri a San Diego, California, il meeting annuale dell’Associated Press, la cooperativa di organi d’informazione che conta circa 1700 giornali e 5000 emittenti radiotelevisive sparse in 120 Paesi del mondo. Un appuntamento che quest’anno ha centrato il dibattito su costi e rischi dell’informazione e sulla difesa del copyright, soprattutto in riferimento alle modalità con cui in rete ci si appropria del lavoro altrui.
‘Non resteremo a guardare mentre il nostro lavoro quotidiano viene fatto oggetto di azioni illecite‘, è quanto ha tuonato il chairman dell’AP Dean Singleton, riferendosi alla necessità e all’urgenza sia di leggi, sia però di un nuovo atteggiamento da parte di decisori e di operatori della rete volto alla difesa dei contenuti on-line pubblicati dagli organi di stampa. Gli associati AP rappresentano oggi la fonte maggiore di informazione al mondo e molte delle testate che ne fanno parte saranno oggetto, entro i prossimi due anni, di pesanti ristrutturazioni aziendali, con drammatici tagli all’ocupazione e drastici cambiamenti strutturali.
‘Possiamo ridurre i nostri stipendi, i costi del materiale da pubblicare – ha concluso Singleton – ma non possiamo accettare che la nostra professione venga ridicolizzata da leggi poco chiare e inefficienti contro chi si appropria del lavoro altrui‘. In sintesi, dall’AP Annual Meeting, si chiede di penalizzare tutti quei portali e siti aggregatori di notizie e premiare invece chi produce informazione sulla rete e fuori, a proprio rischio e pericolo.