VINTI
Il 21 ottobre 2008 funzionari della Commissione europea entrano senza preavviso, con un mandato di ispezione, in numerosi immobili di proprietà di società produttrici di chip per smart card. La notizia è stata data ieri mattina a Bruxelles, dopo che molte delle aziende in questione, appartenenti soprattutto a Paesi membri dell’Unione, si sono dichiarate ufficialmente sotto indagine, ma ovviamente senza ammetterne il reato: “… Violazione delle regole che proibiscono pratiche come il cartello dei prezzi, la ripartizione dei clienti e la condivisione di informazioni commerciali sensibili“.
I chip di cui si parla sono quelli utilizzati per la produzione di carte intelligenti o smart card, come le Sim card dei telefoni cellulari, bancomat e carte d’identità. Tra le aziende coinvolte nelle ispezioni, ci sono per loro stessa ammissione, la francese STMicroelectronics e la tedesca Infineon Technologies, l’olandese NXP (oggi passata da Philips Electronics a un consorzio di cui fa parte anche Kkr) e la giapponese Renesas Technology, una joint venture tra Hitachi e Mitsubishi Electric. Ad oggi l’inchiesta non ha una scadenza precisa e la Commissione ha intenzione di ‘rispettare‘ il diritto delle difese ad essere ascoltate nei diversi procedimenti antitrust a loro carico.