VINTI
La Federal Communications Commission (FCC), l’autorità statunitense delle comunicazioni, non ha ancora dato il via libera alla fusione da 85 miliardi di dollari tra AT&T e BellSouth. Il mancato via libera della commissione è dovuto sia al rifiuto di voto del repubblicano Robert McDowell per “preoccupazioni etiche” e sia alle condizioni che i due commissari di designazione democratica, Michael Copps e Jonathan Adelstein, vorrebbero porre alla fusione, fra queste controlli sulle tariffe o l’introduzione di tetti massimi. Il via libera della FCC non è cosa da poco in quanto senza di esso AT&T e BellSouth non possono procedere alla fusione che dovrebbe portare alla nascita del primo operatore telefonico statunitense. L’operazione, secondo gli analisti, non sarà chiusa entro fine anno ma potrebbe avvenire a gennaio. AT&T, lo scorso marzo, ha firmato l’accordo per rilevare il controllo di BellSouth. L’operazione, una volta conclusa, porterà all’unione di AT&T con Bellsouth e Cingular Wireless che attualmente operano separatamente ed indipendentemente. In base ai termini dell’accordo sotto il marchio AT&T, infatti, opereranno sia Bellsouth che Cingular Wireless. AT&T, infatti, grazie a questa operazione acquisirebbe il controllo al 100% di Cingular Wireless – prima compagnia mobile statunitense a cui fanno capo 54 milioni di clienti – di cui Bellsouth (terza compagnia telefonica locale statunitense con 50 milioni di linee telefoniche) detiene il 40%.