VINTI
L’associazione internazionale che riunisce migliaia di case discografiche nel mondo, IMPALA, vuole ostacolare il merger editoriale fra Universal Music Group e BMG attualmente al vaglio della Commissione europea che ne ha ricevuto notifica formale il 3 novembre scorso. Sarebbe questo il motivo dell’incontro tenutosi a Parigi fra Patrick Zelnik – presidente dell’importante etichetta francese di musica classica Naive – e Martin Mills, presidente del gruppo inglese Beggars Group, società che detiene alcune tra le più importanti e storiche etichette indie rock. Secondo fonti vicine alle società, i due presidenti hanno discusso “un piano di battaglia” e preparato tutte le carte necessarie da presentare in tribunale per bloccare la fusione. Patrick Zelnik, al settimanale inglese “Music Week” ha spiegato le motivazioni per le quali IMPALA ostacolerà la fusione fra le attività editoriali di UMG con quelle di BMG. Innanzitutto, una concentrazione editoriale tale portata rischia di compromettere la competitività degli editori indipendenti. “Il che – ha dichiarato Zelnik – per noi sarebbe anche peggio, perché le società indipendenti fanno affidamento proprio sugli introiti editoriali per mettere sotto contratto e finanziare nuovi artisti“. Per IMPALA, inoltre, la fusione editoriale metterebbe in pericolo il principio di “diversità culturale” sancito dalla convenzione Unesco che la Commissione europea firmerà il prossimo dicembre.