VINTI
Tutti i Paesi, dopo l’11 settembre, cercano di adottare passaporti sicuri. Dopo aver usato i passaporti biometrici siamo passati a quelli RFID, ma già si inizia a dubitare della loro affidabilità. I prima Paesi ad avere perplessità sono l’Inghilterra e gli Stati Uniti. Il Dipartimento di Stato americano ha ammesso che la lettura dei chip RFID nei passaporti mostra una percentuale di errore dal 27% al 43% in più rispetto a prima. Per il quotidiano britannico “The Guardian“, che ha scritto un reportage nel quale mostra come i dati sensibili del passaporto RFID siano alla portata di chiunque, in particolare non convince il sistema “contact-less” – il chip può essere letto a una distanza di 10 centimetri circa – che può dare modo ad hacker di catturare le informazioni del documento senza che il titolare se ne accorga. I sistemi di cifratura avanzata, infatti, non proteggono le informazioni sui chip, ma soltanto la lettura dell’RFID. Per cercare di rendere sicuro il passaporto RFDI si sta valutando l’idea di riempire lo spazio vuoto del chip (la cui capacità è di 64 Kb) con i riferimenti biometrici del titolare. Il passaporto RFID è stato sviluppato da Infineon Technologies e dall’olandese Gemalto e segue tutte le indicazioni dell’Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile (ICAO), l’agenzia autonoma delle Nazioni Unite incaricata di sviluppare i principi e le tecniche della navigazione aerea internazionale, delle rotte e degli aeroporti e promuovere la progettazione e lo sviluppo del trasporto aereo internazionale rendendolo più sicuro ed ordinato.