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Il gruppo giapponese ha annunciato di voler ridurre di circa 30, cioè quasi 10%, il numero delle sue filiali e di conseguenza procederà a una riduzione del personale, di cui la società non ha precisato il numero effettivo. La decisione, secondo quanto spiegato da Akihiko Oiwa, portavoce di Sanyo, è stata presa per cercare di ridurre i costi e per risanare i conti. Sanyo, che la scorsa settimana ha avviato la ristrutturazione della propria produzione e ha ceduto un impianto a Gunma in Giappone, ha già ridotto, nel corso del 2006, del 15% della sua forza lavoro – 14.000 posti di cui 8.000 in Giappone e 6.000 nel resto del mondo – e ha chiuso molti impianti industriali. Tuttavia, Sanyo, nonostante queste misure e nonostante si riuscita a dimezzare il debito, ha inscritto a bilancio – secondo trimestre – una perdita netta di 8 miliardi di yen (circa 68 milioni di dollari) dopo quella di 205,7 miliardi di yen dell’esercizio chiuso a fine marzo registrata a causa dei danni subiti a un impianto per un terremoto e a causa del rallentamento delle vendite di macchine fotografiche digitali e di telefoni cellulari.
