VINTI
Il titolo della Internet company giapponese verrà escluso, tramite un’operazione di delisting, dalle contrattazioni della Borsa di Tokio. Il delisting riguarderà anche Livedoor Marketing. Livedoor, nel mirino della giustizia perché accusata, tra l’altro, di aver falsificato i libri contabili, a partire dal prossimo 14 aprile non comparirà più sui listini della Borsa di Tokio per garantire agli investitori il tempo necessario per cedere le proprie quote. Come è noto, la Securities and Exchange Surveillance Commission (Sesc) giapponese, Commissione di controllo sui titoli, e la Borsa di Tokio hanno presentato, lo scorso 10 febbraio, una denuncia penale contro Livedoor, accusando la sua controllata Livedoor Marketing di aver gonfiato vendite e profitti e di aver cercato di aumentare il proprio prezzo in Borsa attraverso una finta acquisizione di una società che era già sotto il controllo del gruppo. La stessa Livedoor, quotata nell’aprile del 2000, è stata incriminata per la falsificazione dei libri societari. La Borsa di Tokio ha deciso di delistare il titolo dopo che un nuovo reclamo è stato depositato dal Sesc contro Takafumi Horie, ex-presidente e fondatore del portale Livedoor, Ryoji Miyauchi, ex direttore finanziario della società, Fumito Okamoto, ex vicepresidente e Osanari Nakamura, ex direttore esecutivo. I 4 ex top manager di Livedoor, come è noto, sono statio formalmente incriminati per violazione delle leggi che regolano la Borsa. Gli ex manager di Livedoor sono stati accusati di aver falsificato i conti del gruppo chiusi al 30 settembre 2004, trasformando una perdita netta in un utile, e di aver diffuso, nell’ottobre del 2004, false informazioni in grado di ingannare gli investitori. Questo tipo di reato in Giappone è punibile con cinque anni di carcere.