VINCITORI
Nei primi mesi del 2013, circa il 48% degli internauti italiani ha comprato almeno un prodotto in rete, con un aumento del 12,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Malgrado la crisi, o forse proprio in risposta ad essa, cresce il volume d’affari dell’ecommerce, superando i 21 miliardi di euro nel 2012, con un aumento del 12% rispetto all’anno precedente.
Il 55% delle imprese che operano anche online vendono i propri prodotti anche all’estero, per un ammontare pari al 27% delle richieste totali. Nel 2012 sono stati 12 milioni gli italiani che sono ricorsi agli acquisti sul web, ma, secondo un’indagine della Commissione europea, il 75% dei siti di ecommerce non rispetta le norme a tutela dei consumatori, con il rischio di incorrere in truffe o anche in furti di identità.
Per garantire agli internauti di acquistare in rete con maggiore tranquillità, G.F. Narcisi ha redatto una guida all’ecommerce sicura con consigli ed informazioni pratiche per destreggiarsi nella “giungla” degli online shop.
“Come prima cosa, è sempre buona norma controllare che la partita IVA corrisponda esattamente a quella determinata azienda – hanno commentato gli amministratori Marco e Francesco Narcisi – La verifica può essere effettuata sul sito dell’Agenzia delle Entrate, presso la Camera di Commercio o con una semplice ricerca in rete, prestando particolare attenzione ai commenti di altri utenti. In generale, è consigliabile diffidare dai siti web che non indicano i dati aziendali e di contatto“.
Tra le cose che assolutamente si devono evitare: non fornire mai e in alcun modo i dati della propria carta di credito o dei conti personali via email, telefonicamente e su siti sconosciuti o non protetti (affinché i dati siano protetti e crittografati l’indirizzo deve iniziare con https e deve comparire il simbolo di un lucchetto sul proprio browser); evitare di accedere da postazioni pubbliche, privilegiando il proprio computer e controllare che non ci siano occhi indiscreti a scrutare i dati inseriti; tenere sempre aggiornato il sistema operativo, il browser e, soprattutto, antivirus e firewall.
Nel caso in cui si sia verificato un tentativo di truffa, rimane sempre d’obbligo, spiegano nella guida, contattare immediatamente le autorità e, se la frode è stata commessa su di una carta di credito, provvedere a bloccare la carta secondo le procedure comunicate dal proprio istituto bancario.