VINCITORI
Natale è alle porte e nonostante la crisi economica e le incertezze per l’anno nuovo le famiglie italiane sembra non vogliano mancare al rito del regalo, soprattutto per i più piccoli. La scelta, ormai, è tra negozi tradizionali e quelli online, i primi favoriti dalle abitudini dei consumatori, i secondi preferiti dai più smanettoni per le promozioni su molti articoli e più in generale per il risparmio che consentono. Secondo dati Confcommercio, l’87% circa degli italiani si rivolgerà agli store online o ai retailers sotto casa per fare acquisti e al primo posto tra i destinatari dei regali ci sono proprio i famigliari (50,2%).
Secondo una nota di Logotec, service design company per l’innovazione d’impresa, sarà interessante seguire la sfida tra le due categorie di commercianti e vedere che tipo di strumenti utilizzeranno, a livello di comunicazione e marketing, per accaparrarsi più consumatori. Certo l’Italia non è come il Nord Europa e il Nord America, dove l’ecommerce ha ormai stravinto la gara con gli store tradizionali, ma il mercato del commercio elettronico e digitale si sta affermando anche da noi.
Come illustra una recente ricerca del portale Nostrofiglio.it, in collaborazione con Nielsen, sette madri su dieci oggi usano abitualmente il web, mentre un’altra indagine TNS, commissionata da eBay, informa che il 15% degli italiani utilizzerà lo smarthone per i propri acquisti natalizi e un 13% farà shopping tramite iPad. Anche i nonni, che oggi rappresentano i ‘senior attivi’ con grande capacità di spesa, iniziano ad essere tecnologicamente attivi su internet alla ricerca dell’ultimo prodotto uscito nei negozi non convenzionali. L’online infatti consente più scelta rispetto ad un negozio, ma anche comparazione di prezzo tra i prodotti, risparmio di tempo nella consultazione, feedback, suggerimenti e anche un confronto con tutti coloro che hanno già provato quel tipo di giocattolo e ne consigliano l’utilizzo, le precauzioni, la durabilità.
“I retail tradizionali devono puntare sulla costruzione di una nuova relazione con il cliente investendo sul proprio personale di vendita – ha spiegato Laura Bartolini, presidente e manager of Education della service design company Logotel – quest’ultimo, acquisendo nuovi skill deve trasformarsi in una sorta di consulente per l’acquisto“. Il retail deve anche imparare a proporre immaginari e a costruire storie intorno al gioco per aumentare l’attaccamento emotivo a un prodotto e per garantirsi la sua sopravvivenza in un panorama di cambiamenti, ha dichiarato Bartolini: “Il racconto efficace di un prodotto ne aumenta il valore e ne giustifica l’acquisto, aggregando intorno a sé un’esperienza densa di immaginari con cui il cliente può entrare in relazione. In questo modo il punto vendita si trasforma: da luogo in cui acquistare un prodotto diventa un veicolo di storie capaci di orientare le scelte“.