VINCITORI
La crisi economica si fa dura e progressivamente sembra coinvolgere un po’ tutti i Paesi del mondo, anche quelli che mostravano un trend positivo e rassicurante. Secondo una ricerca condotta a livello internazionale dalla britannica Regus, il 78% di chi ha un lavoro non è così sicuro di poter andare in ferie.
Il 49% dei 16 mila intervistati di oltre 80 Paesi, tra cui l’Italia, ha dichiarato di dover lavorare almeno un paio d’ore al giorno anche durante le meritate vacanze estive e il 19% di dover restare occupato anche per più di tre ore al giorno. Un altro 14% sa già ch dovrà lavorare molte più ore, praticamente rinunciando ad ogni tipo di riposo e svago estivi. Grazie a tablet, smartphone, notebook e reti wireless sempre più capillari, infatti, si potrà accedere alla rete e ai propri dati professionali stando anche sotto l’ombrellone volendo.
Se da un parte la tecnologia ha facilitato il nostro modo di vivere le comunicazioni in mobilità e senza condizionamenti temporali e spaziali, dall’altro, ha spiegato Mauro Mordini, direttore Regus Italia, tale processo “ha fatto sì che i lavoratori siano sempre connessi e che sia quindi difficile non soccombere alla tentazione di controllare le e-mail e svolgere le attività che ne conseguono“.
Mordini infatti avverte: “Restare in piedi fino a tarda ora nel tentativo di lavorare invece di prendere parte attivamente alla vacanza in famiglia non può che avvicinare i lavoratori allo stress e rovinare così la festa a tutti. Se vogliono assicurarsi personale felice, sano e produttivo, le aziende devono cercare sollecitamente nuovi modi di aumentare l’efficienza e la produttività per evitare che i loro dipendenti dedichino al lavoro il tempo destinato alla vita privata“.
Servono quindi maggiore flessibilità, riduzione dei tempi morti legati agli spostamenti e un lavoro il più possibile vicino casa. In tal modo le aziende vedranno aumentare la produttività e i lavoratori non perderanno il proprio tempo libero da dedicare a salutari svaghi e alla famiglia.