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IT: mercati emergenti, spesa a 1,22 trilioni di dollari nel 2012

VINCITORI

Sono i mercati emergenti asiatici, dell’Europa dell’Est, dell’America Latina, del Medio Oriente e dell’Africa a segnare la spesa maggiore in Information Technology (IT), con l’afflusso di nuove risorse da investire in infrastrutture ed industria manifatturiera, mentre il resto dei mercati internazionali soffre il perdurare della crisi economica e l’agitarsi dello spettro di una recessione.

 

Secondo il nuovo studio di Gartner, i mercati emergenti di tutto il mondo investiranno in IT 1,22 trilioni di dollari solo per quest’anno, pari al 31% della spesa mondiale. Dal documento sono esclusi, anche se appartenenti alle aree sopra menzionate, il Giappone, l’Australia, Hong Kong, Singapore, Israele e Corea del Sud perché considerati alla stregua dei mercati più maturi.

 

Il dato disaggrego mostra al primo posto i Paesi asiatici con 496 miliardi di spesa in IT, seguiti dall’America Latina, con un mercato pari a 326 miliardi di dollari di investimenti in IT, dal Medio Oriente e dell’Africa, con 244 miliardi di dollari, dall’Europa orientale, con 158 miliardi. Mettendo insieme i mercati di Brasile, Russia, India, Messico e Cina si arriva invece a 658 miliardi di dollari, il 17% del mercato IT globale.

 

L’incremento degli investimenti in IT nei mercati emergenti è un dato incontrovertibile e nel 2012 si possono evidenziare forti aumenti sull’anno passato – ha spiegato Luis Anavitarte, research vice president e responsabile emerging markets research di Gartner – sia per il segmento professional che consumer, mentre i Paesi BRICM continuano a registrare dati notevoli, rappresentando da soli la metà degli investimenti di tutti i mercati emergenti“.

 

Focus dello studio sono i cosiddetti new consumer buyers, categoria di spesa che crescerà significativamente nel 2012, assieme al cloud computing e alle tecnologie mobili. Piattaforme e modelli di business che muteranno in profondità le strutture economiche dei Paesi oggi definiti emergenti e in grado di ridisegnare (già da ora) la mappa geoeconomica del pianeta.

 

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