SOCIAL NETWORK: viva il ‘social dining’, dal web a tavola per conoscersi

di Flavio Fabbri |

VINCITORI

Basta con gli incontri virtuali in chat, con i messaggi e i post in bacheca, da qualche tempo negli Stati Uniti alle amicizie in bit si preferiscono le persone vere, in carne ed ossa, meglio magari se a tavola. Si chiama ‘social dining‘, ovvero incontri a cena tra estranei che, con la scusa del cibo e del buon vino, cercano in realtà l’anima gemella o una semplice avventura.

Facebook, LinkedIn, Twitter e Msn sono solo le piazze più popolari dove siti web specializzati organizzano le liste degli invitati alle ‘cene sociali’, in cui si possono decidere i posti a tavola da occupare, il tipo di menù e quindi la spesa che si vuole sostenere. Uniche regole da rispettare: è severamente vietato portare con sé smartphone o altri device per la connessione alla rete e alla fine della cena ognuno paga per quello che ha mangiato.

Tra i brand più in voga negli USA, dove il social dining è già tendenza tra i trentenni, ci sono: Grubwithus, LetsLunch.com e LunchTree. Obiettivo del servizio: far conoscere persone, farle divertire ed evitare situazioni imbarazzanti (troppo silenzio, troppo alcol, molestie, protagonismo di alcuni). Come? Calcolando il timing perfetto della cena e il ritmo delle portate. I camerieri tengono sott’occhio la tavola e al momento giusto portano piatti e riempiono bicchieri con l’acqua o col vino per un tempo massimo di durata di un paio d’ore.

Tra le migliaia di clienti che da mesi prenotano social dinner si può trovare un po’ di tutto: viaggiatori, cuori solitari, professionisti sempre in spostamento da una città all’altra, avventurieri, gigolò o gente in cerca della persona giusta. In America le relazioni sociali seguono degli schemi molto rigidi e spesso si rischia di rimanere da soli se non si frequenta il giro giusto, per questi e tanti altri motivi alcuni service chiedono di riempire scrupolosamente delle schede personali online per meglio far coincidere i profili tra loro più correlati.

 

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