VINCITORI
Troppi e fuori controllo i siti web che inneggiano all’anoressia o che comunque ne fanno un esplicito richiamo a modello di vita. Sembra incredibile, ma proprio negli ultimi anni il numero di blog e di siti considerati ‘pro-ana‘, quindi a favore dell’anoressia, sono aumentati in maniera consistente nonostante la maggiore informazione sul tema, fino ad arrivare alla cifra approssimativa di 30.000 finestre online in tutto il mondo.
Il Parlamento italiano, a riguardo, ha deciso di presentare una proposta di legge bipartisan proprio per impedire a tali siti web ‘pro-ana‘ di diffondere false informazioni e di incitare all’anoressia, in cui si prevede il carcere fino a sei anni e multe salate per i proprietari dei siti. Un fenomeno che anche nel nostro Paese è molto diffuso e che attrae sul web tantissime persone affette da tale sindrome psicologica.
Vastissimo lo schieramento contro i ‘pro-ana‘: dal Pdl al PD, dalla Lega all’Idv, dall’Udc a Fli. Tutti preoccupati per la diffusione e l’estensione delle reti online in cui si pratica il ‘credo ana‘, tanto da chiedere a gran voce l’istituzione nel Codice penale di un nuovo reato: “Istigazione a pratiche alimentari che possono condurre all’anoressia o alla bulimia“. Pene previste fino a un anno di carcere e multe fino a 50 mila euro, ma se il reato coinvolge minori di 14 anni le sanzioni raddoppiano.
Una condizione mentale e fisica, l’anoressia, così pericolosa da portare anche alla morte, se non presa in tempo. Sintomo di una società malata, quella occidentale, presente nei messaggi veicolati dai media, dalla televisione, dal cinema e dalle riviste patinate legate al mondo della moda, l’anoressia porta ogni anno migliaia di persone, nel 90% donne, a non mangiare nel modo corretto, a ridurre drasticamente il nutrimento e a dimagrire fino allo sfinimento. Chi è affetto da tale disagio mentale, prima che fisico, non è in grado di rendersi conto del male che si sta facendo e allo specchio continua a vedersi ‘grasso’, mentre in realtà è pelle e ossa.
I siti web ‘pro-ana‘, invece di spiegare a coloro che ne rimangono vittime come uscirne da tale terribile condizione autodistruttiva, alimentano ulteriormente il disagio psicofisico, consigliando agli adolescenti il modo più veloce per dimagrire e per non fare accorgere nessuno di cosa sta succedendo. Ovviamente, vista la particolare condizione psicologica degli anoressici, tali siti fungono anche da reti sociali e da canali in cui convogliare la sofferenza di molti di loro, mettendoli assieme e dandogli l’illusione di una forza di gruppo maggiore. Secondo la proposta di legge italiana, se il soggetto anoressico di età inferiore o uguale a 14 anni muore in base ai consigli ricevuti nel sito ‘pro-ana’ in cui si era iscritto, le pene previste per chi istiga a tali pratiche sono di tre anni di carcere e 150 mila euro di multa.