GREEN ICT: Parlamento Europeo, ‘Riciclare almeno l’85% dei rifiuti elettronici’

di Flavio Fabbri |

VINCITORI

Lo chiede a gran voce il Parlamento Europeo: “Entro il 2016 ogni paese appartenente all’Unione Europea dovrà portare la sua raccolta di rifiuti elettronici almeno all’85%“. Un parametro che è stato rivisto al rialzo rispetto al 65% indicato dalla Commissione Europea.

Una decisione importante, in relazione al problema di come gestire le migliaia di tonnellate di rifiuti elettronici derivanti dallo smaltimento di cellulari, televisioni, elettrodomestici di ogni tipo e grandezza, soprattutto Personal computer, lettori Mp3, periferiche e device vari di connessione alla rete, comprese le console per video games.

Fino al 2012, comunque, come previsto dalla legge in vigore, si dovrà riuscire a raccogliere circa 4 chilogrammi di rifiuti elettronici a persona all’anno, mentre ai negozianti è chiesto di accettare che il consumatore possa consegnare al banco i piccoli dispositivi non più funzionanti, così da agevolare le corrette operazioni di ricezione e smaltimento. Cosa questa che in Italia è già possibile fare da qualche giorno, con l’entrata in vigore della normativa Raee.

Gli eurodeputati chiedono, inoltre, che gli Stati membri siano più severi nei controlli e rigorosi nel perseguire chi viola la legge, perché in gioco c’è la salute umana. Da escludere dalla lista, invece, sono i pannelli solari, poiché uno degli obiettivi dell’industria fotovoltaica è quello di riciclare l’85% delle singole strutture. Tutte queste eccezioni, sostengono nel documento redatto dal Parlamento Europeo, andranno riviste ogni 5 anni.

Nel nostro paese, secondo i dati forniti dal Centro di Coordinamento Raee, sono buttati via ogni anno in media quasi 60 milioni di Kg di monitor e Tv, oltre 56 milioni di Kg di frigoriferi, svariati milioni di Kg di lavatrici, piccoli elettrodomestici e lampadine. Ciò che preoccupa le Istituzioni è che molti di questi sono smaltiti in maniera poco chiara e i volumi dei rifiuti sono in forte aumento, visto l’esorbitante numero di cellulari e laptop venduti ogni anno.

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