IPv6: premono gli USA, Google e Facebook tra i primi a migrare

di Flavio Fabbri |

VINCITORI

Internet sta abbandonando l’IPv4, la versione di protocollo internet (IP) attualmente in uso, per dare il via alla rivoluzione dell’IPv6. Si tratta di un protocollo di rete di prossima generazione che l’Icann (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) ha già reso disponibile da febbraio 2008, ma che si prevede sostituirà l’IPv4 solo dal 2025.

Il problema è che, secondo la comunità di ingegneri e di sviluppatori di rete, quella data è troppo lontana, mentre ormai gli indirizzi disponibili sull’IPv4 sono davvero pochini, rispetto alla massa infinita di richieste generata dai nuovi device di accesso alla rete, che solo l’IPv6 può ricevere in virtù della sua capacità infinita di supportare richieste di indirizzi IP.

John Curran, presidente e CEO dell’American Registry for Internet Numbers, afferma che la prima cosa da fare è aumentare la velocità di migrazione di indirizzi web verso l’IPv6, anticipando la scadenza al 2012. Nonostante le resistenze degli ISP americani e degli stessi operatori di telecomunicazioni, alcuni giganti della rete come Google e Facebook, delle tlc come NTT America e Verizon, o fornitori di contenuti molto popolari, come Netflix, si sono detti favorevoli a tale passaggio di protocollo, accettando di abbracciare quello che è definito il Network Address Translation Protocol (NAT).

Gli internauti nel mondo sono circa 1,8 miliardi, stando alle cifre più recenti dell’Internet World Stats, e i 4,3 miliardi di indirizzi generabili dall’attuale protocollo Internet non sono più sufficienti. Solo ad aprile rimanevano, secondo gli esperti dell’Icann, appena l’8% degli indirizzi disponibili, ma ormai tale dato sarà già mutato ed è facilmente prevedibile la completa saturazione dell’IPv4 entro il 2011-2012.

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