VINCITORI
Le famiglie italiane sono ormai pronte a sfidare il proprio medico di base a colpi di siti web. Quasi il 30% degli italiani afferma di utilizzare Internet per cercare informazioni su salute e benessere, accrescendo la loro competenza e le loro conoscenze in campo medico-sanitario. È il quadro emerge dall’ultima ricerca del Censis presentata a Roma in occasione del convegno ‘La conciliazione, un’alleanza rinnovata tra medico e cittadino‘, organizzato dalla Fondazione Previasme onlus e promosso da Assomedico.
Un’indagine interessante, da cui trarre almeno due indicazioni di massima sul modo in cui le famiglie italiane si avvicinano alle novità dell’eHealth: la penetrazione di Internet nelle famiglie aumenta l’alfabetizzazione informatica e doti gli utenti degli strumenti per muoversi sul web 2.0, accrescendone sicurezza e capacità; ma allo stesso tempo getta le basi per una probabile, quanto pericolosa, alterazione dei rapporti stesi tra medico e paziente. Come ha spiegato Concetta Maria Vaccaro, responsabile settore welfare e diritti di cittadinanza del Censis, la preoccupazione reale è che: “Il paziente, oltre alle competenze di base, acquisti troppa sicurezza sul web, arrivando a sfidare anche l’autorità del medico, che è percepito ormai come un esecutore tecnico di un sapere complesso di cui non ha più l’esclusiva“.
Secondo i dati del Rapporto Censis, inoltre, il 12% degli utenti controlla sempre sul web l’attendibilità delle indicazioni del medico, l’11,8% si confronta con il dottore su ciò che ha letto su Internet, mentre il 4,7% contesta apertamente il proprio medico sulle diagnosi e le terapie adottate sulla base di quanto a scoperto online. Tali percentuali sono infine molto più alte, quasi del doppio, tra gli intervistati con laurea.