VINCITORI
Lo ha affermato il Segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjørn Jagland, che in occasione della Giornata Mondiale per i diritti umani ha ribadito quanto “La libertà di esprimersi è sempre di più un diritto fondamentale, protetto dalla Convenzione Europea per i Diritti dell’Uomo e che deve essere garantito anche sul web“. Un’affermazione che tuona come monito soprattutto a quei Paesi, come Cina, Cuba o Corea del Nord, ma certamente non mancano sorprese più occidentali, che nel perseguire interessi nazionali sottopongono la libertà di pensiero e di espressione alla ghigliottina della censura.
Una voce autorevole che si presume abbia parlato a nome dell’Assemblea dei parlamentari europei e che per questo assume un ulteriore importanza istituzionale, non tanto per il luogo, ancora non riconosciuto in tutta la sua autorevolezza dal popolo d’Europa, quanto per le sue future funzioni in un’Unione che nei prossimi anni dovrebbe vedere una maggiore coesione culturale, politica e sociale. Il Consiglio d’Europa, con sede a Strasburgo, è stato fondato nel 1949 e conta oggi 47 Stati membri. Gli obiettivi del Consiglio d’Europa sono la difesa dei diritti dell’uomo, dello stato di diritto e della democrazia.
Thorbjorn Jagland è anche il presidente del Comitato Nobel e sempre nella giornata di ieri, occasione della consegna del Nobel per la Pace al Presidente degli Stati Uniti ha sostenuto che: “Non vi sono dubbi sul fatto che Barack Obama sia la persona che ha fatto di più per contribuire alla causa della pace nell’ultimo anno“. In molti però, su questa scelta di Stoccolma, non sono d’accordo chiedendosi inoltre: si può assegnare un Nobel per la Pace ad un leader il cui paese è in guerra in diversi parti del mondo?