INTERNET OF THINGS: Arduino e WideNoise, due realtà italiane nella ‘Top Ten 2009’ del New York Times

di Flavio Fabbri |

VINCITORI

Ritorna il made in Italy, piccolo e di qualità, con Arduino e WideNoise, due società italiane inserite dal New York Time nella ‘Top Ten 2009‘ dell’Internet of Things. Due realtà nazionali che sono quindi riuscite a competere al fianco dei giganti del nascente mercato mondiale dell’Internet delle cose, come IBM, HP, Fedex.

Un panorama in cui è difficile farsi notare e riuscire a lavorare, non solo per i nomi delle ‘solite grandi’, ma anche per la vastità delle soluzioni che si applicano sul campo, la qualità e il grado di innovazione richiesti. Un mercato fatto di oggetti reali (luci, automobili, imballaggi) e in grado di interagire con la rete utilizzando sensori digitali o dispositivi mobili. In sostanza l’intero panorama di macchine, servizi e infrastrutture da cui nascerà il web del futuro prossimo.

Le due aziende italiane in questione sono impegnate da alcuni anni in tali nuovi segmenti del mercato IT e delle Tecnologie dell’Innovazione: Arduino fornisce soluzioni a progettisti e appassionati per creare oggetti e ambienti interattivi, ricevendo stimoli da una serie di sensori che possono condizionare un ambiente, fino al controllo ad esempio di luci e motori; WideNoise è invece un’applicazione per iPhone realizzata da WideTag, società con sede in California e costituita da ingegneri italiani, che trasforma il microfono del telefonino in un rilevatore di rumori per monitorare l’inquinamento acustico.
 

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