VINCITORI
Il comandante Fidel Castro, nonostante le sue condizioni di salute sempre critiche, incita i cubani alla vigilanza mediatica e cibernetica, partendo proprio dai siti di social networking, su cui sono stati aperti alcuni account per il sito governativo Cubadebate.
Il nemico del popolo cubano, a detta del quotidiano Juventud Rebelde, organo dell’Unione di giovani comunisti di Cuba, si annida anche sul web, in Internet, con attività di terrorismo digitale e mediatico. A fine maggio una prima schermaglia di prova era scoppiata tra il governo dell’Havana e alcuni blogger cubani, accusati di essere agenti americani che operano in rete e contro il paese della rivoluzione: dalla blogger Yoani Sànchez, censurata in patria, alle tante manifestazioni di dissenso che sempre più spesso prendono forma e iniziativa dalla rete.
Il governo cubano, con il volto simbolico del suo massimo leader storico ‘Fidel‘, ha ripreso ora a monitorare la rete a caccia di ‘presunti‘ cyber-terroristi, con più enfasi e proprio dalle pagine di Cubadebate su Facebook, Twitter, MySpace, ma anche su Flickr, Picasa e YouTube. Ma da chi si deve difendere veramente Cuba? Dai nemici interni o da quelli esterni?