Italia
Sede
Piazza degli Affari n. 2, Milano
Presidente
Gabriele Galateri di Genola
Amministratore Delegato
Franco Bernabè
URL: http://www.telecomitalia.it/tiportal/it.html
ATTIVITA’
Telefonia fissa, Telefonia mobile, Internet, Media e Tecnologia Satellitare, Information Technology, Office and System solutions, Ricerca e Innovazione
DATI OPERATIVI
Azionariato*
22,5% – Telco Spa, la cordata composta da Telefonica (46,1%), Generali (30,7%), Mediobanca e Intesa Sanpaolo (11,6% ciascuno)
4,999% – Findim Group SA; la finanziaria lussemburghese della famiglia Fossati, fondatrice dell’azienda alimentare Star
4,024% – Brandes Investment Partners Lcc
2,823% – Blackrock inc
2,069% – Alliance Bernstein LP
*aggiornato al 23.12.09
STORIA
1899
Nasce la Società elettrochimica di Pont Saint Martin, che nel 1918 assumerà il nome di Società idroelettrica Piemonte, Sip.
1925
Privatizzazione della telefonia urbana. Nascono le società concessionarie di zona: la Stipel (Piemonte e Lombardia), la Telve (tre Venezie), la Timo (Italia medio-orientale), la Teti (Liguria, Toscana, Lazio e Sardegna), la Set (Mezzogiorno continentale e Sicilia). Le più importanti linee interurbane sono affidate all’Azienda statale per i servizi telefonici (Asst).
1928
La Sip controlla tre concessionarie su cinque: Stipel, Telve e Timo.
1933
Nasce la Stet (Società torinese esercizi telefonici), che assume a ottobre il controllo delle tre aziende telefoniche, Stipel, Timo e Telve, scorporate dalla Sip elettrica.
1957
La Set e la Teti sono acquisite dall’Iri, l’anno dopo entrano nel gruppo Stet.
1964
Nasce la Sip-Società italiana per l’esercizio telefonico in seguito alla fusione per incorporazione delle cinque società concessionarie del servizio telefonico nella Sip elettrica, la quale muta la propria denominazione.
1990
(Novembre) Acquista il 19% Telecom Argentina per 33 milioni di dollari.
1992
(Luglio) Rileva il 75% di Stet Hellas per 108 milioni di dollari.
1994
Nasce Telecom Italia con l’incorporazione nella Sip di Iritel, Telespazio, Italcable e Sirmi.
(Dicembre) Acquista il 25% di Impsat Corporation per 84 milioni di dollari.
1995
Da Telecom Italia si stacca la TIM (Telecom Italia Mobile) per la gestione dei telefonini.
(Ottobre) Rileva il 12% Bharti per67 milioni di dollari.
(Novembre) Acquista il 50% di Entel per 610 milioni di dollari.
1996
Il ministro del Tesoro annuncia il passaggio delle azioni della Stet, cui fa capo tutta la telefonia pubblica, dall’Iri al Tesoro, passo propedeutico alla privatizzazione.
(Marzo) Compra il 6% di Radiomobil, operatore telefonico ceco, per 25 milioni di dollari
(Giugno) Rileva il 19% di Entel Chile per 301 milioni di dollari.
(Novembre) Acquista l’11% di Bouygues Telecom per 320 milioni di dollari.
1997
(Aprile) Rileva il 25% di Mobilkom Austria.
(Giugno) Acquista il 29% di Telekom Serbia per 516 milioni di dollari.
(Luglio) Compra il 43% di Bahia-Sergipe Cellular, operatore telefonico brasiliano, per 99 milioni di dollari.
Rileva il 18% di Retevision, società spagnola, per 398 milioni di dollari.
Fusione di Telecom Italia nella Stet e cambiamento della ragione sociale di quest’ultima in Telecom Italia. Privatizzazione di Telecom Italia.
(20 ottobre) Si apre l’offerta pubblica di vendita per 1.450.000 di azioni Telecom al prezzo di 10.908 lire l’una, offerte ai risparmiatori privati. Per gli investitori istituzionali il prezzo viene invece fissato a 11.200 lire, mentre per i dipendenti ogni azione costa 10.795 lire.
(24 ottobre) Si chiude il collocamento; ha fruttato al Tesoro 26.000 miliardi di lire.
1999
(20 febbraio) Olivetti lancia l’Opa da 102mila miliardi sulla totalità delle azioni di Telecom Italia con un’offerta mista (contanti-obbligazioni-azioni), tramite la propria controllata Tecnost. Parte del finanziamento arriverà dalla cessione di Omnitel e Infostrada.
(22 febbraio) La Consob giudica ‘non corretta’ la comunicazione sull’offerta Olivetti e boccia l’Opa. Intanto Olivetti convoca l’assemblea per l’aumento di capitale.
(27 febbraio) La Consob dà il via libera all’offerta dopo che Olivetti ha apportato alcune modifiche.
(30 aprile) Inizia l’Opa.
(21 maggio) L’Olivetti annuncia di aver superato il 50 per cento di adesioni. L’Opa è riuscita.
2000
Riorganizzazione del Gruppo, con la creazione di sette Business Unit: Wireline Services (traffico voce, trasmissione dati, call center) – Telefonia mobile (TIM) – Internet (Seat-Tin.it) – Servizi Satellitari, Servizi informatici, Venture Capital, Attività Internazionali.
Attuata inoltre la netta separazione tra le attività di corporate e quelle delle singole unità di business dotate di completa autonomia imprenditoriale e commerciale.
(Aprile) Varati gli scorpori per Seat-Tin.it. Nasce Tin.it, ma la sua sarà una vita breve. Alla nuova società, controllata al 100%, Telecom Italia conferisce la divisione Internet e altre partecipazioni. In particolare passano a Tin.it il 49% di Esri Italia e il 50% che Telespazio detiene in Viasat. Infine Telecom cede a Tin.it la divisione content management di Saritel.
(Maggio) In Brasile rafforza l’alleanza con Rede Globo, tv brasiliana. Firmato un memorandum di intesa per costruire una società mista (60% a Rede Globo come fornitrice di contenuti e 40% a Telecom come fornitrice di tecnologia) per offrire servizi online a tutto campo in Brasile.
(Giugno) Il Gruppo annuncia l’acquisizione del 30% del capitale con diritto di voto di Globo.com, il braccio internet del gruppo brasiliano Globo Organizaçoes.
2001
(28 luglio) La cordata Tronchetti-Benetton rileva il controllo del Gruppo Telecom Italia.
(Agosto) Si chiama Olimpia la nuova società creata da Pirelli e Benetton per acquistare la quota di controllo del gruppo Olivetti-Telecom. Per rilevare il pacchetto della Holding di Ivrea posseduto dalla Bell di Roberto Colaninno viene creata una srl con capitale sociale di 15mila euro (poco più di 29 milioni di lire) e sede sociale a Milano in viale Sarca 222, la stessa della Pirelli. Olimpia (a cui è già stato conferito il 5,6% di Olivetti) fa capo per l’80% all’azienda di Tronchetti Provera e per il 20% al gruppo veneto attraverso Edizione Finance International, la holding lussemburghese della famiglia Benetton. Olimpia al termine dell’operazione arriverà a detenere, il 26,99% di Olivetti, come previsto dagli accordi.
(Novembre) Cede alla britannica Mirror il 21% detenuto nell’operatore satellitare Eutelsat.
(Dicembre) Vende il 26,89% posseduto nella compagnia spagnola Auna a Endesa, Union Fenosa e Banco Santander Central Hispano per 2 miliardi di euro.
2002
(Agosto) L’Agencia Nacional de Telecomunicacoes (Antel) brasiliana accetta la richiesta di Telecom Italia per la riduzione della quota detenuta dal gestore italiano in Brazil Telecom. Telecom Italia può ora lanciare il servizio Gsm in Brasile con il marchio Tim, non avendo più il controllo in gestori concorrenti.
(Giugno) Cede la controllata 9Telecom, che passa a LdCom, holding tlc controllata da Louis Dreyfuss di cui Telecom Italia ha acquistato una quota del 7,3% del capitale. Telecom ha già ceduto alla capogruppo Bouygues l’11% circa detenuto in Bouygues Telecom.
(Novembre) Cede il 15% di Telekom Austria.
(9 dicembre) Il ministero del Tesoro avvia il collocamento sul mercato del pacchetto residuo ancora posseduto: si tratta del 3,5% del capitale ordinario e dello 0,7% del capitale risparmio. Il valore del collocamento è pari a 1.434 miliardi di euro, incassati dal Tesoro a fine giornata.
2003
(Gennaio) Cede la sua partecipazione in Globo.com, pari al 30%.
(Febbraio) Firma con Hewlett Packard un accordo, della durata di cinque anni, per l’area management services & outsourcing. Il valore complessivo dell’operazione è di 225 milioni di euro.
Olimpia, la holding a monte della catena di controllo del gruppo Telecom Italia, e la Hopa di Emilio Gnutti hanno firmato un accordo, il quale prevede l’ampliamento della compagnia azionaria e il rafforzamento della struttura finanziaria di Olimpia tramite la fusione per incorporazione di Holy, controllata di Hopa, in Olimpia.
(20 febbraio) E’ stato finalizzato l´accordo per la cessione a PTT Srbija della quota, pari al 29% detenuta in Telekom Srbija, per 195 milioni di euro.
(Marzo) Viene incorporata in Olivetti.
(11 marzo) Sottoscrive l’accordo per l’acquisizione del 100% del capitale sociale di Megabeam Italia SpA, primo wireless internet service provider italiano, per 11,5 milioni di Euro.
(20 febbraio) Finalizza l’accordo per la cessione a PTT Serbia del proprio pacchetto azionario di Telecom Serbia pari al 29% del capitale
Acquista il 100% di Megabeam, wireless service provider.
(16 aprile) I consigli di amministrazione di Olivetti e Telecom Italia hanno dato l’ok al progetto di incorporazione di Telecom Italia in Olivetti S.p.A. come dai termini stabiliti lo scorso 11 marzo. L’operazione consentirà l’accorciamento della catena di controllo del gruppo Pirelli Telecom e prevede un rapporto di cambio di 7 azioni Olivetti dal valore di 1 euro per ogni azione Telecom Italia dal valore di 0,55 euro.
Il piano di fusione deve passare al vaglio degli azionisti nelle assemblee convocate per il 24 e 25 maggio mentre l’atto di fusione è previsto per i primi di agosto, quando diventeranno anche effettive le dimissioni dei consiglieri di amministrazione di Olivetti. Il nuovo cda, quindi, verrà nominato nell’assemblea del Gruppo di Ivrea, convocata per il 26 maggio.
(Maggio) Finalizza l’accordo con News Corporation per la creazione di Sky Italia, nata dall’integrazione tra Stream e Tele+. Telecom Italia e News Corporation deterranno, rispettivamente, il 19,9% e l’80,1% della nuova società.
(24 maggio) Gli azionisti danno il via libera alla fusione con Olivetti. Il progetto di fusione è stato approvato dal 92,73% degli azionisti dell’ex monopolista presenti alla riunione. All’assemblea straordinaria ha partecipato il 63,56% del capitale, compreso il 54,9% di Olivetti.
(28 maggio) I soci di Olivetti approvano la fusione per incorporazione di Telecom Italia. La proposta è passata con il si del 99,9% degli azionisti intervenuti alla riunione.
(Giugno) Acquista una quota non di controllo (31%) di TelBios, società leader nel settore della Telemedicina.
(11 giugno) L’assemblea generale dei portatori di azioni di risparmio ha approvato la fusione Olivetti-Telecom.
(12 giugno) Il consorzio composto da BC Partners, Permira e CVC Capital Partners, si è aggiudicato all’asta il 61,5% della “Nuova Seat”, per 5,65 miliardi di euro. Il prezzo concordato, per la cessione degli elenchi telefonici di Seat PG, e di 0,598 euro. Grazie a questa cessione Telecom Italia ridurrà l’indebitamento netto consolidato di 3,74 miliardi di euro.
(17 giugno) Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia ha deciso di modificare il nome della Business Unit “Domestic Wireline” in “Wireline”.
Sottoscrive con Ericsson una Lettera di Intenti per la fornitura di soluzioni di comunicazione mobile al gestore italiano.
(18 giugno) Acquista l’agenzia di stampa AP.Biscom. Grazie a questa acquisizione Telecom Italia entra nel mondo dell’informazione internazionale grazie alla partnership di AP.Biscom con l’agenzia di stampa Associated Press. L’acquisizione del 100% del capitale di e.BisNews, editrice dell’agenzia di stampa AP.Biscom avviene al prezzo simbolico di 1 euro. L’acquisizione sarà sottoposta al vaglio delle Autorità di regolazione.
(20 giugno) L’Autorità garante per la concorrenza ed il mercato avvia un’istruttoria – per abuso di posizione dominante nel mercato dell’offerta di connettività e accesso locale a banda larga – sull’acquisto di Megabeam da parte di Telecom Italia.
(23 giugno) Parte l’offerta di acquisto di Olivetti su Telecom. L’OPA si concluderà il 18 luglio.
Cede alla Lastra Holding, società del gruppo Five Mounts Properties, una serie di immobili per un valore di 335 milioni di euro.
(18 luglio) L’OPA di Olivetti su Telecom Italia si è conclusa con adesioni per il 55% delle azioni ordinarie e per il 70% delle rnc (azioni di riaparmio).
(22 luglio) Perfeziona la vendita a Lastra Holding, gruppo Five Mounts Properties, di alcuni asset immobiliari. L’operazione ha un valore di circa 355 milioni di euro.
(25 luglio) Termina l’Opa Olivetti e Telecom Italia. Ora si procede al ritiro delle azioni ordinarie Olivetti e delle azioni ordinarie e di risparmio Telecom Italia, per la loro sostituzione con nuove azioni ordinarie e di risparmio della società incorporante, che assumerà la denominazione “Telecom Italia S.p.A.”.
(28 luglio) Acquista da e.Biscom il 100% della società tedesca HanseNet Telekommunikation GmbH per circa 250 milioni di euro.
E’ stato stipulato e iscritto presso il Registro delle Imprese l’atto di fusione per incorporazione di Telecom Italia in Olivetti. La Fusione sarà efficace dal 4 agosto 2003, con conseguente estinzione della Società Incorporata.
(1 agosto) Rescinde l’accordo con Pagine Italia, riguardante la compravendita dell’azienda Pagine Utili. In base all’accordo firmato lo scorso settembre, Telecom Italia avrebbe dovuto comprare le directories del gruppo Fininvest, a fronte del pagamento di un corrispettivo di 214,286 milioni di azioni ordinarie Seat. Secondo la nuova intesa a Pagine Italia verranno riconosciuti 55 milioni di euro.
(27 agosto) Firma con Royal Philips Electronics un accordo commerciale per lo sviluppo e la promozione congiunta del mercato italiano della banda larga, delle reti wireless domestiche, degli apparecchi di rete e di altri servizi a valore aggiunto. Grazie a questo accordo, infatti, i clienti potranno abbinare i prodotti Philips e le relative tecnologie di comunicazione ed entertainment con i servizi a banda larga Alice di Telecom Italia.
(9 settembre) Acquisisce un’opzione d’acquisto per il 50% della partecipata Nortel Inversora, holding di controllo di Telecom Argentina.
(17 settembre) Telecom Italia Sparkle, interamente controllata da Telecom Italia, e T-System International GmbH, controllata di Deutsche Telekom, firmano un accordo di collaborazione, che riguarda il settore dei servizi internazionali voce, dati e Ip.
(18 settembre) La Corte di Giustizia Ue ha sentenziato l’illegalità dei contributi sulle licenze imposti alla società di Tronchetti Provera da parte dello Stato. Tra il 1999 e la fine del 2003 Telecom ha accumulato oneri per circa 2 miliardi di euro in commissioni sulle licenze.
(19 settembre) Rinuncia all’acquisizione del 100% di Megabeam. La società continuerà comunque ad avvalersi della collaborazione di Megabeam, con la quale è già in essere un accordo commerciale che riguarda 19 location.
Firma un accordo con Boingo, società statunitense per il servizio di wi-fi pubblico. Grazie a questo accordo i clienti italiani potranno utilizzare 1400 hot spot negli Stati Uniti e in altri Paesi (tra cui Messico, Inghilterra, Australia, Argentina e Canada).
(25 settembre) Completa l’acquisizione di Hansenet, dopo aver ricevuto l’autorizzazione delle autorità competenti. I termini dell’accordo, stipulato nel luglio scorso, prevedono che Telecom versi a e.Biscom 250 milioni di euro cash per l’acquisto della società con sede ad Amburgo.
(3 ottobre) Lancia la propria offerta di servizi Internet broadband e di telefonia fissa in Francia, attraverso la sua filiale Telecom Italia Francia (TI Francia), creata per questo apposito motivo. Per ora i servizi saranno commercializzati nelle quattro aree metropolitane di Parigi, Marsiglia, Nizza e Lyon. L’offerta sarà estesa a una dozzina di città francesi entro il 2004.
(6 ottobre) AP.Biscom cambia la denominazione in Apcom.
(16 ottobre) Olimpia accresce la quota detenuta in Telecom Italia, portandola al 14,16%
Compra 120 frequenze tv e i relativi ripetitori. Le frequenze sono state vendute da Telereggio (Messina), Telescirocco, Napoli9, Telegrosseto, Radio Tv regionale veneta, Intv, Euro Mixer Tv. L’acquisizione ora è sottoposta all’esame della Autorità Antirust.
(29 dicembre) Entra a far parte della Wireless Broadband Alliance, l’associazione internazionale nata per favorire lo sviluppo della tecnologia Wi-Fi in tutto il mondo. L’associazione riunisce già 18 fra i principali operatori di telecomunicazioni e fornitori di apparati a livello mondiale.
2004
(Gennaio) L’Agência Nacional de Telecomunicações (Anatel) ha deciso che Telecom Italia può riportare la sua partecipazione in Brasil Telecom al 38%, visto ha rispettato l’obbligo di portare al di sotto del 20% la quota detenuta in Solpart, holding di controllo di Brasil Telecom.
(9 gennaio) Holinvest ha acquistato una quota pari al 2,23% di Telecom Italia.
(12 gennaio) Annuncia di aver dato mandato a Barclays Capital, Bnp Paribas, Caboto, Deutsche Bank, Jp Morgan, Mcc, Mediobanca e Ubm per organizzare un’emissione obbligazionaria “benchmark multi tranche” rivolta ad investitori istituzionali. Saranno offerte obbligazioni a tasso fisso con scadenza a sette e quindici anni e a tasso variabile con scadenza a tre anni e mezzo circa. L’ammontare complessivo sarà determinato e ripartito fra le tre diverse tipologie sulla base della domanda. Il nuovo bond, secondo quanto riportato da Telecom Italia, è finalizzato “al rifinanziamento del debito attualmente in essere in scadenza nell’anno”.
(13 gennaio) Cede a I.Net il 40% del capitale sociale di Siosistemi SpA.
(14 gennaio) Conclude con pieno successo l’emissione obbligazionaria benchmark multi-tranche.
(22 gennaio) Cede il 14,8% di Telekom Austria per 750 milioni di euro.
(24 gennaio) Generali porta la propria partecipazione in Telecom Italia al 2,008% dal precedente 1,8%.
(28 gennaio) Chiede al Tribunale di Rio de Janeiro che venga attuata l’ingiunzione con cui l’Autorità brasiliana per le comunicazioni (Anatel) ha decretato che Telecom Italia ha il diritto di aumentare la propria quota – dall’attuale 19% al 39% – del capitale di Brasil Telecom, società controllata dal Banco Opportunity, guidato dal finanziere Daniel Dantas. La disputa, fra i due gruppi, è iniziata nel 2002 quando, per effetto delle norme che regolano le telecomunicazioni in Brasile, Telecom Italia era dovuta uscire dal capitale votante di Brasil Telecom, in modo da permettere alla propria controllata Tim di poter operare sul mercato della telefonia mobile brasiliano. Ricordiamo che Anatel, oltre ad avere riconosciuto a Telecom Italia il diritto di aumentare la propria partecipazione in Brasil Telecom, ha stabilito che l’ex monopolista italiano ha a disposizione un anno e mezzo di tempo per trovare con il con gruppo brasiliano un accordo che metta fine alla controversia e che definisca cosa fare delle licenze di Tim e Brasil Telecom.
(5 marzo) Il gruppo Pirelli-Telecom Italia congela i rapporti finanziari con il gigante americano Citigroup.
(10 marzo) Estende la partnership con Deutsche Telekom. In base all’accordo Telecom Italia Sparkle, controllata di Telecom Italia che gestisce i servizi internazionali, e T-Systems, società attiva nello stesso settore, interconnetteranno le rispettive reti IP in modo da commercializzare al di fuori della propria nazione servizi Ip-Vpn.
(23 marzo) Brandes Investments Partners Llc. aumenta la propria partecipazione in Telecom Italia, portandola al 3,618% dal precedente 2,202%.
(7 aprile) Pirelli esercita – come previsto dal contratto di call option sui titoli di Telecom Italia stipulato con JP Morgan nel novembre 2001 – il proprio diritto ad acquistare 47.155.300 azioni ordinarie Telecom Italia (pari allo 0,46% del capitale).
Mediobanca sale al 2,013% del capitale di Telecom Italia.
(28 maggio) Generali annunciato di avere una partecipazione di oltre il 3% in Telecom Italia.
(29 maggio) Olivetti Rap (Gruppo Telecom Italia) cede a Cirsa Business Corporation il 2,52% che detiene nella stessa Cirsa per 31 milioni di euro.
(31 maggio) Finsiel (Gruppo Telecom Italia) sigla con Tibco Software un accordo di partnership e di rivendita di licenze per i mercati della Pubblica Amministrazione, dei trasporti e della finanza.
(2 luglio) L’antitrust brasiliano dà il via libera a Telecom Italia per tornare in possesso del 18% di Brasil Telecom.
(3 luglio) Firma un accordo con il gruppo Cos per la cessione di un pacchetto azionario, pari all’80,1% del capitale, di Atesia. La cessione riguarda solo le attività svolte per Tim e il mercato esterno.
(6 settembre) Sigla un’alleanza con Microsoft, che prevede – per ora – la produzione della piattaforma Microsoft Iptv (televisione su protocollo Internet) per un numero limitato di Alice.
(17 settembre) Mediobanca sale all’1,68% del capitale ordinario di Telecom Italia con un investimento di 24 milioni di euro.
(21 settembre) Accetta l’offerta (90 milioni di euro) presentata da News Corporation per l’acquisto del suo 19,9%. La vendita dovrebbe essere formalizzata il 28 settembre.
(28 settembre) Finalizza l’accordo con Sky Italia per la cessione della propria quota in Sky Italia per 88 milioni di euro.
nici, dando la possibilità ad ogni componente della famiglia di disporre di un numero e di un apparecchio personale.
(11 ottobre) Il cda ha dà il via libera alla fusione per incorporazione di It Telecom ed Epiclink in Telecom Italia spa il cui progetto era stato già approvato lo scorso 9 settembre.
(28 ottobre) Presenta al Board of Admission della Borsa di Francoforte la richiesta di delisting delle azioni ordinarie dal mercato ufficiale. Le azioni ordinarie e risparmio Telecom Italia continueranno ad essere quotate e negoziate a Piazza Affari e presso la borsa di New York nella forma di American Depositary shares, ciascuna corrispondente a 10 azioni ordinarie o risparmio.
(19 novembre) L’ Autorità garante per la concorrenza e il mercato ha inflitto al Gruppo italiano una delle più alte sanzioni che una società abbia mai ricevuto in Italia. Telecom Italia dovrà pagare 152 milioni di euro per abuso di posizione dominante sui servizi di rete fissa all’utenza affari.
(20 novembre) Annuncia che al ricorrerà al Tar del Lazio, come prevede la legge, per chiedere l’annullamento del provvedimento dell’Antitrust.
(7 dicembre) I Cda di Telecom e Tim approvano all’unanimità la fusione delle società e il lancio di un’opa ad un prezzo di 5,6 euro. L’opa di Telecom sul flottante Tim avrà un controvalore di 14,5 miliardi di euro.
(13 dicembre) Deposita in Consob il prospetto d’Opa volontaria parziale sulla controllata Tim ordinaria e volontaria totalitaria su Tim risparmio. Il periodo di adesione è previsto dalla prima alla terza settimana di gennaio, mentre il calendario dettagliato sarà concordato con la Borsa Italiana.
(14 dicembre) Firma con Cisco Systems un accordo per offrire al mercato delle aziende di medie e grandi dimensioni, soluzioni innovative riguardanti servizi integrati di voce e dati basati su tecnologia IP.
(20 dicembre) Cede a Mirror International Holding Sarl (Mirror) la propria partecipazione finanziaria, pari al 30% del capitale, controllata nella stessa Mirror per circa 72,7 milioni di euro.
(21 dicembre) Telecom Italia conclude un accordo per l’acquisto fino ad un massimo di 25 milioni di opzioni call per l’acquisto di 50 milioni di azioni ordinarie Tim e 25 milioni di azioni di risparmio Il prezzo di esercizio delle opzioni è pari a 5,57 euro per ogni azione ordinaria e per ogni azione di risparmio.
(23 dicembre) Il CdA di Tim ha accettato l’offerta di acquisto di 21 miliardi di euro fatta da Telecom Italia. L’Opa è estesa anche agli Usa.
2005
(19 gennaio) L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni dà il via libera alle nuove tariffe telefoniche proposte da Telecom, che prevedono aumenti sulle chiamate locali e che scatteranno a partire da domenica 23 gennaio.
(21 gennaio) L’opa di Telecom sulle azioni ordinarie Tim ha raggiunto il traguardo delle adesioni per i due terzi dei titoli oggetto dell’offerta ed e’ dunque efficace. All’ultimo giorno dell’opa le adesioni, secondo i dati diffusi da Borsa Italiana, hanno raggiunto il 107,4351% del quantitativo di azioni oggetto dell’operazione superando persino l’ammontare previsto. Per l’opa sulle risparmio, le adesioni sono invece pari al 6,40186% dei titoli oggetto dell’offerta.
(23 Gennaio) Il CdA di Telecom Italia ha valutato positivamente il risultato conseguito con l’Offerta Pubblica di acquisto, conclusa lo scorso 21 gennaio e dunque dà il via alla seconda fase del progetto di maxi-fusione tra Telecom e Tim.
(24 gennaio) Firma un accordo con Almendral per la cessione della propria quota in Entel (54,76%) per 934 milioni di dollari. Questa cessione permetterà a Telecom Italia di ridurre l’indebitamento finanziario netto di circa 1,1 miliardi di euro.
Conferma di essere interessata all’acquisto delle frequenze non utilizzate da Ipse.
(2 febbraio) I soci di Olimpia siglano un accordo per acquistare azioni ordinarie Telecom che non superino complessivamente la quota del 30% del capitale nella società.
(8 febbraio) La Consob rende noto che al termine dell’Opa (28 gennaio), Telecom Italia controlla l’85,140% di TIM.
(18 febbraio) Il Tar del Lazio sospende la multa inflitta da Antitrust.
(20 febbraio) Mette in vendita Tim Hellas, controllata al 79.6%.
(24 febbraio) Cede il 79,5% di Finsiel a Cos per 163-165 mln di euro.
(14 marzo) La Consob rende noto che a febbraio Telecom Italia ha leggermente incrementato la partecipazione detenuta in Tim portandola dall’85,14% risultante al 28 gennaio 2005 all’attuale 85,636%. Tale quota è detenuta sia direttamente sia indirettamente tramite la stessa Tim e Telecom Italia Finance.
(5 aprile) L’assemblea degli azionisti di Tim approva il progetto di fusione per incorporazione di Telecom Italia Mobile SpA in Telecom Italia SpA.
(5 aprile) Sottoscrive con Tiscali un accordo per la compravendita della partecipazione posseduta da Tiscali in Liberty Surf, pari al 95% per 266 milioni di euro.
(6 aprile) L’Assemblea di Telecom Italia approva il progetto di fusione per incorporazione di Telecom Italia Mobile SpA in Telecom Italia SpA. La fusione verrà completata entro fine giugno.
(28 aprile) Firma, attraverso la propria controllata Tim Brasil, un accordo industriale con Brasil Telecom ” di rilevanza strategica per entrambe le parti”. Grazie a questa intesa Telecom Italia riprende il proprio ruolo nella gestione operativa di Brasil Telecom. Il gruppo italiano ha, infatti, acquistato da Opportunity le sue partecipazioni nella catena di controllo di Brasil Telecom per 341 milioni di euro, di cui 50 milioni di euro per la transazione sui contenziosi e 291 milioni di
euro per acquistare le partecipazioni di Opportunity. L’acquisto delle partecipazioni di Opportunity società avverrà al raggiungimento di un eventuale accordo con gli altri soci di Opportunity, o al più tardi a 24 mesi.
(11 maggio) Il Tar del Lazio ha annullato la multa da 152 milioni euro comminata dall’Antitrust a Telecom Italia per abuso di posizione dominante.
(31 maggio) Perfeziona con Tiscali, dopo l’ok delle autorità francesi competenti, l’operazione di compravendita del 94,89% del capitale di Liberty Surf.
(16 giugno) L’Antitrust sta preparando il ricorso al Consiglio di Stato contro il Tar del Lazio per l’annullamento della multa da 152 milioni inflitta a Telecom Italia.
(20 giugno) E’ stato stipulato oggi l’atto di fusione con cui si completa il processo d’integrazione tra Telecom Italia e Tim avviato il 7 dicembre scorso. L’incorporazione di Tim nella controllante sarà efficace dal 30 giugno (incluso), con decorrenza degli effetti contabili e fiscali dall’1 gennaio 2005.
(21 giugno) Forma con Oger Telecom, società saudita, un consorzio per presentare un’offerta per l’acquisto del 55% di Turk Telecom. Oger Telecom sarà leader del consorzio mentre Telecom Italia è interessata a una quota di minoranza.
(28 giugno) Perfeziona con Cos.it la cessione del 59,6% del capitale di Finsiel. Il rimanente 19,9% in possesso di Telecom Italia, sarà ceduto al gruppo Cos.it entro la fine dell’anno.
(1 luglio) Oger Telecom si aggiudica la gara per la privatizzazione del 55% di Turk Telecom con un’offerta di 6,55 miliardi di dollari. La partnership tra Telecom Italia e Saudi Oger Limited è solo focalizzata sul mobile. L’intesa tra Telecom Italia e Saudi Oger Limited, inoltre, prevede che in caso di quotazione di Oger Telecom alla Borsa di Dubai nei prossimi tre anni Tim possa partecipare al collocamento iniziale.
(6 luglio) Acquista da Fishman il 30% di Med Nautilus, la holding che gestisce la rete sottomarina in fibra ottica del Mediterraneo. Contestualmente cede il 26,4% detenuto in Golden Lines 012 alla stessa Fishman.
(2 agosto) Acquista Tiscali International Network sas da Tiscali per 8 milioni di euro.
(5 ottobre) Vara una struttura organizzativa “One Company Model” per gestire l’integrazione delle piattaforme fisse e mobili.
Annuncia che si è concluso l’iter approvativo (avviato l’8 settembre scorso) della fusione per incorporazione in Telecom Italia delle controllate al 100% Telecom Italia Data Center Srl, ISM Srl e Finanziaria Web SpA, operazione il cui perfezionamento si conferma previsto entro fine anno.
(7 ottobre) Fa parte della shortlist delle società in gara per rilevare la quota del 35% di Tunisie Telecom. Le altre società sono: France Telecom, Telefonica, Vivendi Universal, Portugal Telecom, Bouygues Telecom, Bahrain Telecommunications, Etisalat (Emirati Arabi); Mobile Telecommunications Co.(Kuwait), Mobile Telephone Networks (Sud Africa), Saudi Oger, Saudi Telecommunications e Tecom/DIG.
(17 ottobre) Via libera dell’Antitrust italiano all’acquisizione da parte di Telecom Italia Sparale del ramo d’azienda di TiNet (gruppo Tiscali). Secondo l’Autorità, l’operazione non comporterebbe la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante sui mercati interessati.
(21 dicembre) Il cda ha approvato la fusione per incorporazione di Tim Italia in Telecom.
2006
(19 gennaio) Cede il 100% del capitale di Digitel, operatore mobile venezuelano, a Telvenco, società di proprietà di Oswaldo Cisneros a una prezzo di 425 milioni di dollari.
(6 febbraio) Olimpia, la finanziaria che controlla Telecom Italia, e i soci Pirelli & C., Edizione Finance International sa, Edizione Holding, Banca Intesa, Unicredito, hanno inviato a Hopa la dichiarazione di recesso dall’accordo sottoscritto tra le suddette parti nel 2003. Pertanto alla scadenza (8 maggio 2006), l’accordo non sarà rinnovato.
(1 marzo) Comunica che la fusione per incorporazione di Tim Italia SpA in Telecom Italia SpA, stipulata lo scorso 22 febbraio 2006, è efficace. L’operazione conclude il programma industriale di integrazione delle comunicazioni fisse e mobili del Gruppo e segue la prima fase del progetto realizzata mediante: 1) la fusione per incorporazione di Tim SpA in Telecom Italia SpA, stipulata il 20 giugno 2005 e con efficacia 30 giugno 2005; 2) lo scorporo del business delle telecomunicazioni mobili in Italia in una apposita società (Tim Italia SpA), controllata al 100% da Telecom Italia SpA, e del business delle telecomunicazioni mobili internazionali in Tim International BV, anche questa controllata al 100% da Telecom Italia SpA.
(27 marzo) Banca Intesa esce dal gruppo Olimpia-Telecom. L’istituto ha infatti esercitato il diritto di recesso, previsto dai patti parasociali, e cederà a Pirelli l’intera partecipazione detenuta in Olimpia (capogruppo che controlla Telecom Italia), pari a 4,772% del capitale sociale, per un corrispettivo di circa 585 milioni di euro.
(28 marzo) Unicredit ha reso noto che uscirà da Olimpia. La banca ha comunicato, infatti, che a ottobre eserciterà l’opzione put per cedere a Pirelli il 4,77% del capitale di Olimpia.
(13 aprile) Il presidente Marco Tronchetti Provera, nel corso dell’assemblea di bilancio, rende noto che i primi azionisti del gruppo sono: Olimpia con il 17,99%, Generali con il 3,95%, Holinvest (controllata all’80% da Hopa e al 20% da Olimpia) con il 3,34%. A libro soci risultano inoltre Banca d’Italia con l’1,69%, Maple Bank Gmbh (filiale di Milano) con l’1,63%, Mediobanca con l’1,54%, Siab (Società Italiana Acciai Bolzano) con l’1,39%, Century Finance con l’1,12%, Banca di Intermediazione Mobiliare Imi con l’1,1%, JP Morgan con l’1,05%.
(9 maggio) Cede. tramite la propria controllata Telecom Italia International NV, ai Gruppi Louis Dreyfus e SFR la propria partecipazione in Neuf Cegetel, pari al 4,99%, per un controvalore di circa 161 milioni di euro, “oltre ad una integrazione del prezzo in caso di IPO o cessione del controllo di Neuf Cegetel a valori superiori a quello concordato“.
(10 maggio) E’ in gara in consorzio con Egypte Telecom per la licenza per il terzo polo di telefonia mobile in Egitto.
(22 maggio) Pirelli & C e Benetton, quest’ultima tramite Edizione holding ed Edizione finance international, ricompreranno le azioni detenute da Hopa in Olimpia in contanti. L’operazione avrà effetto a partire dal 22 giugno prossimo. Gli acquirenti pagheranno un prezzo pari alla differenza, calcolata a prezzi di mercato al 31 maggio 2006. L’acquisto delle azioni sarà effettuato entro il 12 luglio 2006 come segue: Pirelli & C. rileverà il 12,8% del capitale di Olimpia (ovvero l’80% della quota di Hopa); Benetton il 3,2% del capitale (ovvero il 20% della quota di Hopa); Unicredito e Banca Intesa, gli altri soci di Olimpia, non acquisteranno le azioni.
(25 maggio) Perfeziona, dopo aver ricevuto l’autorizzazione della Conatel, la Commissione Nazionale per le Telecomunicazioni venezuelana, la cessione del 100% di Corporación Digitel Ca alla Società Telvenco Sa di proprietà di Oswaldo Cisneros. Il valore della transazione è pari a circa 425 milioni di dollari.
(27 giugno) L”Ad Riccardo Ruggiero rende noto che, la scorsa settimana, la società ha inviato un’offerta non vincolante per Aol Francia e Germania.
(11 settembre) Il CdA ha dato il via libera alla riorganizzazione del gruppo che sarà portata a compimento in sei mesi. La riorganizzazione prevede la creazione di due società: una cui verranno conferite le attività di telefonia mobile e un’altra cui farà capo la rete di accesso locale. TIM, quindi, tornerà ad essere un operatore indipendente.
(18 settembre) Raggiunge con Time Warner Inc. un accordo per la compravendita, per cassa, delle attività internet di Aol Germania per 675 milioni di euro. L’operazione dovrebbe essere finalizzata entro 4/6 mesi, dopo l’ok delle competenti autorità.
(18 settembre) La procura di Roma apre un fascicolo riguardante il riassetto del gruppo Telecom Italia. Al momento il fascicolo non contiene nessun ipotesi di reato né indagati. La procura avrebbe anche chiesto alla Consob informazioni sulla sua attività di vigilanza.
(19 settembre) Perfeziona la cessione della partecipazione del 40,5% di Avea a Turk Telekom per 500 milioni di dollari.
(20 settembre) Rupert Murdoch annuncia che i colloqui con Telecom Italia sono volti al termine, in quanto preferisce mantenere indipendente Sky Italia.
(9 ottobre) Presenta all’Anatel il piano di riassetto delle proprie attività in Brasile. In particolare, Telecom Italia ha formalizzato ieri all’Anatel un progetto per il trasferimento della partecipazione in Brasil Telecom ad una Newco, denominata Brasilco e detenuta in un trust di diritto inglese. Con questa operazione Telecom Italia cede la titolarità della partecipazione ed i relativi diritti di governance. Quindi, in attesa della cessione definitiva, la quota controllata in Brasil Telecom sarà gestita da un trust, il cui trustee è il Credit Suisse.
(17 ottobre) La Procura di Roma indaga per insider trading.
(18 ottobre) L’ANATEL approva la proposta di trasferimento del 38% di Solpart (holding di controllo di Brasil Telecom) ad una Newco – denominata Brasilco Srl – detenuta in un Trust di diritto inglese. La proposta è stata presentata all’ANATEL, lo scorso 9 ottobre, da Telecom Italia per porre fine alla sovrapposizione delle licenze mobili e long distance tra Tim Brasil e Brasil Telecom.
(6 novembre) Riceve una proposta di acquisto non sollecitata per Tim Brasil da parte del gruppo telefonico messicano Telmex. “Il cda ha approvato di approfondire ed esaminare in dettaglio la proposta – ha detto Riccardo Ruggiero, ad di Telecom – e daremo maggiori informazioni in un secondo tempo”.
(7 novembre) Il Tar del Lazio blocca l’offerta Alice 20 Mega di Telecom Italia. Il Tar del Lazio ha così annullato il via libera dell’Agcom alla società. La decisione del Tribunale arriva a seguito del ricorso avanzato dall’Aiip che ha documentato come, in contrasto con la regolamentazione vigente, l’offerta Alice 20 Mega non potesse essere “replicata” dai concorrenti di Telecom Italia a causa della mancanza di una adeguata offerta all’ingrosso, sotto il profilo tecnico prima ancora che economico.
(28 novembre) La Commissione Europea ha dato a Telecom Italia il via libera per l’acquisizione di AOL Germania da Time Warner per 675 milioni di euro cash. “La Commissione ha concluso che la transazione non sarebbe un ostacolo alla concorrenza nell’area economica europea o in nessuna parte sostanziale di essa”, dice la nota dell’esecutivo dell’Ue.
2007
(11 gennaio) Firma con la Regione Autonoma Valle d’Aosta un Protocollo d’Intesa che prevede l’estensione della copertura della rete a banda larga sul 100% dei comuni della Regione nell’arco di due anni raggiungendo il 96% delle linee telefoniche fisse.
(22 gennaio) Comunica che il Gruppo ha varato la sua nuova struttura organizzativa. Al Presidente Guido Rossi fanno riferimento le Funzioni di Gruppo: Public Affairs e General Counsel & Corporate and Legal Affairs. Al Vice Presidente Esecutivo Carlo Buora fanno riferimento: l’Amministratore Delegato, la Business Unit Media, la Business Unit Olivetti.
(25 gennaio) Sigla con Sky Italia un accordo che permetterà la visione dei canali dell’offerta Premium di SKY su Alice Home TV.
(30 gennaio) Il Collegio arbitrale ha pronunciato un lodo con cui condanna Telecom Italia a risarcire a Fastweb la somma di oltre 60 milioni di euro per inadempimento agli obblighi di fornire a Fastweb l’accesso disaggregato alla rete locale (unbundling local loop o ULL). Con tale pronuncia il Collegio ha riconosciuto che il mancato collegamento di circa 11.000 clienti Fastweb è dovuto a comportamenti negligenti da parte di Telecom Italia negli anni 2001-2004.
A febbraio 2007 vengono avviati i contatti col gruppo Telefónica per l’entrata degli spagnoli nell’azienda italiana. L’ipotesi è quella di cedere una parte di Olimpia, la finanziaria che controlla il 18% di Telecom.
(16 febbraio): il CdA ha approvato il nuovo assetto organizzativo basato su 4 entità: Domestic Fixed Services; Domestic Mobile Services; Finance Administration and Control; Technology.
(1º marzo) Telefónica annuncia in un comunicato che i contatti con Telecom Italia sono temporaneamente sospesi, ma continuano quelli con altri soci al fine di arrivare ad una cordata.
(9 marzo) viene presentato il nuovo piano industriale per il triennio 2007/2009 al quale, tuttavia, il mercato reagisce facendo registrare un forte ribasso per le azioni di Telecom Italia anche alla luce del fatto che gli utili risultano in calo e, per il futuro, si annuncia una diminuzione dei dividendi.
( 1º aprile) Pirelli, a seguito di un CdA straordinario, annuncia di avere ricevuto due offerte – da parte dell’azienda statunitense AT&T (che, successivamente – il 16 aprile – ha dichiarato di ritirarsi dall’operazione) e dalla messicana América Móvil di Carlos Slim – tese a rilevare il 66% di Olimpia, la holding che detiene il pacchetto di controllo di Telecom Italia. Pochi giorni dopo l’annuncio delle due offerte, Guido Rossi, presidente della società dal settembre 2006, si dimette da presidente dell’azienda. Al suo posto viene nominato Pasquale Pistorio come presidente di transizione.
(28 aprile) una cordata italo-spagnola composta da Mediobanca, Assicurazioni Generali, Intesa Sanpaolo, Sintonia e Telefónica lancia un’offerta per rilevare la quota di Pirelli in Olimpia creando una nuova società, denominata Telco (patto di controllo), che avrà il controllo del 23% circa di Telecom Italia. Tale offerta è stata accettata dal CdA straordinario tenutosi in tale data.
(24 ottobre) firmato il passaggio da Olimpia a Telco.
(27 novembre) Gabriele Galateri di Genola e Franco Bernabè – ex-presidente della compagnia telefonica – vengono nominati, rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato del gruppo.
2008
(14 febbraio) Telecom Italia, dietro pressione di Agcom, crea “Open Access”, una nuova funzione per gestire tutte le attività di sviluppo e manutenzione delle infrastrutture tecnologiche di rete di accesso, i processi di fornitura dei servizi di accesso per la clientela di Telecom Italia e per gli altri Operatori e la relativa assistenza tecnica. La creazione di Open Access era stata anticipata dall’assunzione di Impegni volontari, approvati dall’Autorità nel dicembre 2008.
(22 febbraio) Telecom Italia si aggiudica la licenza WiMax in Sardegna
2009
(30 gennaio) nasce la Fondazione Telecom Italia. Presieduta da Joaquìn Navarro-Valls, la Fondazione promuove idee e progetti volti a migliorare le condizioni di vita delle persone.
(13 febbraio) Telecom Italia ottiene dalla BEI un finanziamento da 600 milioni di euro per colmare il digital divide
(19 febbraio) parte da Milano la banda larga mobile a 28 Megabit di Telecom Italia
(2 marzo) Telecom Italia accende la nuova rete in fibra ottica in provincia di Torino
(5 marzo) nasce Working Capital. ‘Spazio a nuovi imprenditori per il futuro della comunicazione digitale’
(1 aprile) Partono da Milano i test su servizio di Mobile ticketing per acquistare e convalidare i biglietti dal telefonino
(12 giugno) Telecom Italia si aggiudica la gara indetta dalla regione Lazio per la realizzazione di 120 aule informatizzate
(6 luglio) siglato accordo di co-siting per Telecom Italia e 3
(5 novembre) Il Cda Telecom Italia ufficializza la cessione di Hansenet a Telefonica per 900 milioni di euro
(9 novembre) varata nuova struttura organizzativa: la responsabilità della direzione Technology & Operations è affidata a Oscar Cicchetti, e la responsabilità della Direzione Domestic Market Operations è assunta da Marco Patuano. Alla funzione Administration, Finance and Control viene nominato Andrea Mangoni, che mantiene ad interim la responsabilità di International Business.
(23 dicembre) perfezionata l’uscita della famiglia Benetton con un’operazione che ha permesso alla holding di ridurre le sue passività di 312 milioni, a fronte di un debito pari a 3,3 miliardi di euro.
Sintonia ha infatti ceduto a Telco l’8,4% del capitale sociale in suo possesso (circa n. 162,8 milioni azioni di classe A) e contestualmente ha acquistato in contanti per 605 milioni di euro il 2,06% di Telecom Italia.
Acquisizioni e cessioni
Nel 2000 viene venduta ad Unipol la compagnia di assicurazione MEIE.
Nel 2000 viene ceduto l’80% di Italtel al fondo Clayton, Dubilier & Rice, oltre che alla Cisco Systems.
Nel 2000 Telecom Italia cede Sirti, collegata che lavorava nell’impiantistica per le reti di telecomunicazioni, ad un gruppo di investitori italiani riuniti nella società Wiretel.
Nel 2001 viene ceduto il 26% dell’operatore spagnolo di telecomunicazioni AUNA a Endesa, Union Fenosa e Santander Central Hispano.
Nel 2002 Telecom Italia cede Telespazio a Finmeccanica
Nel 2004 viene venduto l’operatore mobile venezuelano Digitel a CANTV.
Nel 2005 Telecom Italia cede Finsiel, la maggiore azienda italiana nel campo del software e della consulenza informatica al Gruppo COS.
Nel 2005 viene venduta TIM Hellas ai fondi Apax Partners e Texas Pacific Group
Nel 2008 viene venduta Alice France all’operatore transalpino Free.
Nel 2000 le attività di Tin.it vengono unite a Seat (che nel frattempo aveva acquistato il portale Virgilio.it), facendo ritornare l’editore delle Pagine Gialle all’interno del gruppo
Nel 2000 Seat Pagine Gialle compera TMC e TMC2 da Cecchi Gori Communications
Nel 2003 Telecom Italia acquista Hansenet (ADSL in Germania) e AP.Biscom (agenzia di stampa poi ribattezzata APcom) da e.Biscom
Nel 2003 il ramo d’azienda di Seat che si occupa delle Pagine Gialle viene venduto ad una cordata di investitori italiani raggruppati nella Silver. Le attività in internet e nei media vengono riunite nella società Telecom Italia Media
Nel 2005 vengono comperate Liberty Surf (ADSL in Francia) e la rete internazionale in fibra ottica di Tiscali
Nel 2006 Telecom Italia acquista AOL Germany da Time Warner
Nel 2008 cede Alice France all’operatore Free
Nel 2009 cede Hansenet a Telefonica
Dati finanziari
2007
Telecom Italia nel 2007 ha registrato ricavi per 31,013 miliardi di euro, un EBIT di 5,955 miliardi, un utile netto di 2,455 miliardi. L’indebitamento finanziario netto ammonta a 35,701 miliardi, il patrimonio netto a 26,985 miliardi, la capitalizzazione in borsa è di 39,345 miliardi di euro. Telecom ha impiegato mediamente 79.628 dipendenti.
2008
Il Gruppo Telecom Italia nel 2008 ha registrato ricavi per 30.158 milioni di euro, un EBIT di 5.463 milioni di euro, un utile netto di 2.215 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto ammonta a 20.039 milioni di euro, il patrimonio netto a 26.856 milioni di euro, la capitalizzazione in borsa è di 34.049 milioni di euro. Il personale a fine 2008 è pari a 77.825 dipendenti.
Primo semestre 2009
Il Gruppo Telecom Italia nei primi sei mesi del 2009 ha registrato ricavi per 13.953 milioni di euro, un EBIT di 2.680 milioni di euro, un utile netto consolidato di 964 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto ammonta a 35.185 milioni di euro. Il personale del Gruppo, al 30 giugno 2009, è pari a 76.560 dipendenti di cui 63.250 in Italia.