BT Group

di |

Gran Bretagna


BT

Sede
81 Newgate Street, EC1A AJ Londra


Chairman
Sir Christopher Bland


Chief Executive Officer
Ben Verwaayen



URL
: www.bt.com

 

ATTIVITA’

Telefonia Fissa, Internet, Information e Communications Technology (ICT)

 

ASSETTI

Azionisti

Nono disponibili


Partecipazioni

Inghilterra
British Telecommunications plc, BT Communications, BT Fleet Limited, BT Global Services Limited, BT Holdings Limited, BT Property Limited, BT Subsea Cables Limited, Communications Networking Services (UK), BT Retail, BT Wholesale, BT Ignite,  BT Wireless Limited.

Europa
Syntegra SA (Francia); BT (Germany) GmbH & Co. (Germania); Esat Telecommunications Limited (Irlanda); BT Albacom SpA (Italia); BT Nederland NV (Olanda); BT ESPANA (Spagna).

Mondo
BT Australasia Pty (Australia); Communications Global Network Services Limited (Bermuda); LG Telecom (Corea del Sud); BT Hong Kong Limited (Hong Kong); BT Americas Inc., BT US Investments LLC, Syntegra (USA) Inc. (USA).

 

CRONOLOGIA

1912
Il General Post Office (GPO) acquista una posizione dominante nel servizio telefonico.

1932
E’ pubblicato il Post Office Reform. 

1965
Il Ministro delle Poste, Anthony Wedgewood-Benn, presenta al Primo Ministro la proposta per convertire il Post Office in un’industria nazionalizzata. 
E’ istituita una commissione di indagine per valutare i vantaggi e i problemi di tale proposta.

1969
E’ introdotto il Post Office Act, il quale stabilisce che il Post Office diventi una compagnia pubblica.

1981
E’ introdotto il British Telecom Act: nasce British Telecom.

1982
Il Governo annuncia formalmente che intende vendere il 51% delle azioni di BT ad investitori privati.

1984
E’ varato il Telecommunications Act, il quale mette fine al monopolio di British Telecom. 

1994
BT e l’operatore statunitense MCI lanciano Concert Communications Services. 

1996
Nasce Networkbuild, creata come parte della divisione servizi di informazione e rete di British Telecom.

1999
British Telecom e AT&T lanciano la global venture Concert.
(Luglio) BT crea Onephone, cordless digitale che integra il sistema DECT con quello GSM.
(Settembre) Il colosso britannico, per rafforzare su scala globale la telefonia mobile, con AT&T stipula un’intesa cordiale per dar vita ad una joint venture comune denominata Advance.
British Telecom, dopo il lancio di Albacom e l’ingresso di Blutel, continua ad investire in Italia rilevando il 32.5% di I.Net, uno dei più importanti internet.
(Dicembre) BT rafforza gli investimenti in Italia e lancia “Infinito”, un nuovo servizio di accesso gratuito a Internet che utilizza il call center e il network di Albacom.

2000
British Telecom compra azioni di BSkyB, la pay Tv britannica che appartiene alla News Corporation di Rupert Murdoch. 
La società inglese ristruttura la compagnia in sei business distinti: BT Retail, BT Wholesale, BT Ignite, BT Openworld, BT Wireless e Yell.
(Marzo) L’ex monopolista inglese ha firmato un accordo di collaborazione con l’azienda francese InFusio. La società francese fornirà a BT Cellnet il primo gioco per telefonini disponibile sul mercato europeo basato sulla tecnologia GPRS.
(Aprile) Il colosso britannico delle telecomunicazioni, per permettere il pieno supporto di servizi di accesso Internet a banda larga, ha completato l’adattamento della sua rete in Gran Bretagna.
(Giugno) L’ex monopolista britannico ha concluso un accordo con Vodafone AirTouch per assicurarsi il controllo comune dell’operatore spagnolo di telefonia mobile Airtel Movil.
(Agosto) L’operatore delle telecomunicazioni britannico ha acquistato il 45% di Viag Interkom AG, incrementando così la propria partecipazione nel gestore della telefonia mobile tedesco a quota 90%.
(Settembre) BT e Telenor hanno acquistato il 33.33% di Telenordia, detenuto da Teledanmark. Grazie a questa operazione il colosso inglese, già azionista di Telenordia, detiene il 50% della società svedese. 
British Telecom ha siglato un accordo con l’olandese KPNQwest per lo sviluppo di servizi via Internet sui mercati britannici. In base all’accordo BT offrirà le sue reti e in cambio KPNQwest fornirà servizi di alta velocità Digital Subscriber Line (DSL).
(Ottobre) BT rafforza Infinito, servizio di accesso gratuito a Internet promosso in Italia dal gruppo britannico.
(Novembre) La società inglese, per mantenere una solida presenza in Italia, acquista il 49.16% che non possedeva in I.Net Bi, holding che controlla I.Net.

2001
(Gennaio) Il colosso britannico completa l’acquisizione di Viag Interkom, quarto operatore di telefonia mobile in Germania.
(Febbraio) BT compra il 49.5% dell’operatore di telefonia mobile irlandese Esat Digifone, detenuti da Telenor.
La società inglese ha venduto l’0.8% che possedeva nell’operatore portoghese Portugal Telecom. 
(Marzo) Infinito.it, il portale creato da British Telecom, si chiamerà Genie. 
(Maggio) British Telecom, per diminuire il proprio indebitamento, vende la controllata Yell (pagine gialle) e le sue quote in Giappone, Spagna e Malesia.
Il gestore inglese di telefonia ha venduto la sua quota azionaria in Maxis Communications, pari al 33%, per oltre 562 milioni di euro.
(Giugno) Il titano britannico ha concluso un accordo Deutsche Telekom, in base al quale le due società condivideranno alcune infrastrutture (stazioni base e antenne esistenti) e la collaboreranno nella costruzione della rete e nel roaming bilaterale per l’Umts.
(Ottobre) BT e AT&T chiudono Concert. 
(Novembre) BT Wireless, divisione mobile di British Telecom, è separata dalla casa madre e cambia nome in mm02, dove mm sta per 2000 scritto in numeri romani, mentre 02 – se accanto alle due m -ricorda il prossimo anno.
La società britannica vende alla Telereal holdings gran parte del suo portafoglio immobiliare, con la clausola di poter affittare le stesse proprietà tramite contratti di leasing.
La compagnia britannica di telecomunicazioni ha ceduto a Telstra la filiale neozelandese Clear Communications.
(Dicembre) L’ex monopolista britannico ha acquistato da Mediaset (per 106 miliardi di euro) il 9% di Blu, portando al 29% la sua partecipazione nell’operatore italiano.

2002
Ha ceduto a Vivendi Universal il suo 26% di Cegetel.
(Febbraio) Il colosso britannico delle telecomunicazioni ha tagliato i costi di accesso alla propria rete a banda larga per la clientela al dettaglio. Il taglio è stato deciso per sviluppare l’uso dei servizi Internet in Gran Bretagna.
(Giugno) L’authority britannica delle telecomunicazioni ha ordinato al Gruppo BT di aprire alle società rivali la propria rete per l’accesso veloce ad Internet. 
(Novembre) British Telecom ha ceduto 20.8 milioni di sterline delle sue azioni in BSkyB.
(Dicembre) L’operatore di telefonia fissa inglese ha investito nel settore della musica online.

2003
(Febbraio) Ha firmato un accordo con T-Mobile per offrire servizi di telefonia mobile tramite la rete britannica dell’operatore tedesco.
(8 aprile) Adotta un nuovo logo. Secondo l’azienda il nuovo marchio vuole simboleggiare l’attenzione dell’ex monopolista inglese per la nuova era multimediatica.
(24 luglio) Si unirà ad un gruppo di operatori asiatici, nato per sviluppare le reti  Wi-Fi e il roaming in Asia. Gli operatori del gruppo investiranno 105.500 euro ogni anno per sviluppare il Wi-Fi. 

2004
(24 febbraio) Entra a far parte della Global Infrastructure Alliance for Internet Safety (Giais), una alleanza internazionale di Internet provider – lanciata da Microsoft – per garantire in futuro una maggiore sicurezza. Dell’alleanza fanno parte società come la Chungwa Telecom (Taiwan), Wanadoo (Francia), e Tiscali (Italia). 
(11 marzo) Annuncia che insieme a Yahoo lancerà entro il 2004 un servizio di telefonia via Internet, che prevede la possibilità di chiamare da un computer ad un telefono e sarà venduto da entrambe le società.
Insieme ad INet brevetta in Italia un nuovo sistema antispamming.
(28 aprile) Entra nel WiMax Forum, l’organizzazione che controlla la compatibilità e l’interoperabilità dello standard 802.16. 
(4 maggio) Stringe con Hewlett Packard una partnership settennale da 1,5 miliardi di dollari. In base ai termini dell’accordo, Hp gestirà la tecnologia informativa a media distanza di BT, mentre BT gestirà le reti voce e trasmissione dati di HP e supporterà i call center del gruppo statunitense.
(13 maggio) Annuncia una riduzione dei prezzi che i concorrenti devono pagare per accedere alla linea di raccordo tra le case e le centraline telefoniche e poter così fornire i loro servizi internet in banda larga.
(18 maggio) Annuncia insieme a Vodafone il lancio di un nuovo servizio, Project Bluephone, che unirà i servizi di telefonia fissa e quelli di telefonia mobile per i clienti residenziali e commerciali.
(8 giugno) Entra a far parte della Fixed-to-Mobile Convergence Alliance, alleanza globale per promuovere servizi disponibili per telefoni fissi e cellulari con un unico apparecchio.
(10 giugno) Lancia un piano quinquennale per la creazione di una nuova rete unificata basata su internet, che metterà fine alla separazione tra il traffico voce e quello dati.
(14 giugno) Sceglie Proviso di Quallaby per la gestione delle performance mondiali e il reporting per i clienti.
(29 giugno) Rinnova con Marconi il contratto quadriennale per la fornitura di servizi di installazione cavi, per un valore stimato in 360 milioni di sterline circa. L’accordo entrerà in vigore il primo luglio prossimo e comprende, fra l’altro, attività di ingegneria civile e posa di cavi sotterranei in Inghilterra.
(7 luglio) Siemens e Juniper Networks annunciano di essere state scelte dal gruppo BT per partecipare ai test per l’implementazione del progetto di rete 21C annunciato di recente dal gruppo BT.
(27 luglio) Il Servizio di Trasmissione BT (BTBS), la divisione dedicata alle soluzioni mediatiche e di trasmissione della BT, ha scelto il servizio D-STAR di Eutelsat quale complemento alle proprie capacità a banda larga bidirezionale esistenti.
(6 settembre) Decide di sopprimere almeno una phone-box (cabina telefonica) su cinque soprattutto nelle aree periferiche, in quanto considerate solo una spesa non sempre sostenibile.
(14 settembre) Insieme ad AT&T, Mci, Cable&Wireless e T-Systems, annuncia che uniranno le proprie forze al fine di accelerare la liberalizzazione del comparto tlc in Asia.
(Novembre) Annuncia l’intenzione di lanciare Blue Phone, un telefonino dotato della tecnologia Wi-Fi.
(8 novembre) Conferma l’acquisto dell’operatore Infonet per 965 milioni di dollari.
(9 novembre) Annuncia di essersi alleata con KDDI nei servizi di trasmissioni dati destinati alle imprese. KDDI, in base ai termini dell’accordo, commercializzerà i servizi di trasmissione dati di BT in Giappone e utilizzerà la sua rete per ampliare la zona di copertura.
(11 novembre) British Telecom, T-Mobile, Telecom Italia Mobile, Maxis Communications, NTT DoCoMo, StarHub Pte. e Telstra firmano una partenership che consentirà ai propri utenti di collegarsi a Internet utilizzando le rispettive reti Wi-Fi in 11 Paesi (Italia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Austria, Giappone, Olanda, Repubblica Ceca, Singapore, Malaysia e Australia). Il numero di Paesi che offrono servizi Wi-Fi collegati dovrebbe aumentare a 30 il prossimo anno.
(15 novembre) Annuncia di essere in trattative con Bbc, BskyB e Universal Studios per ottenere i titoli per un nuovo servizio televisivo per la sua clientela broadband. Bt progetta di lanciare un programma pilota entro la fine del 2004.
(17 novembre) Stringe un accordo con Research In Motion (RIM) per essere il primo operatore europeo a offrire la BlackBerry wireless communications solutions di RIM.
(22 novembre) Lancia il servizio wireless MVNO.
(25 novembre) Annuncia di aver firmato con GS Capital Partners 2000 l’accordo definitivo per cedere la sua quota di Eutelsat per 363 milioni di sterline in contanti. L’operazione, che deve ricevere l’ok del board di Eutelsat, dovrebbe essere portata a termine per la fine del 2004.
(29 novembre) L’amministratore delegato di Eni, Vittorio Mincato ha dichiarato – in merito alla vendita del 35% in Albacom a British Telecom – che “le trattative ci sono, stanno procedendo in maniera molto positiva e siamo fiduciosi di poter chiudere in breve tempo“. “BT – ha continuato Mincato – è il partner tecnologico della Albacom, e non è un segreto che Mediaset e Bnl (entrambe con il 19,5% l’una), oltre a Eni intendano uscire dal business“.
(3 dicembre) Raggiunge un accordo per acquistare il 74% di Albacom non ancora in suo possesso da BNL (19,5%), Eni (35%) e Mediaset (19,5%), a un prezzo minimo di 116 milioni di euro. L’operazione dovrebbe concludersi nei primi mesi del 2005.
(9 dicembre) Lancia DAB (digital audio broadcasting) radio.
(13 dicembre) Sceglie le soluzioni Nortel per la realizzazione di uno dei più grandi Contact Center virtuali basato su tecnologia IP Telephony.

2005
(4 gennaio) Smentisce l’intenzione di fondere Albacom e I.Net.
(1 febbraio) La Commissione europea autorizza l’acquisto da parte di BT del controllo unico di Albacom Spa. L’operazione è stata esaminata con “procedura semplificata”.
(3 febbraio) Ha offerto di ridurre i prezzi all’ingrosso per il broadband e di fornire ai concorrenti eguaglianza di accesso alla sua rete locale.
(28 febbraio) Porta a termine l’acquisizione di Infonet.
(10 marzo) BT e Reuters annunciano che BT fornirà a Reuters per i prossimi otto anni e mezzo servizi di rete per un importo complessivo stimato di circa 3 miliardi di dollari. BT, inoltre, acquisirà da Reuters Radianz, il più esteso network di servizi finanziari, per un cifra di 175 milioni di dollari.
(Marzo) Annuncia che investirà 48 milioni di dollari per aggiornare il suo network tecnologico nella regione Asia Pacifico.
Annuncia che nelle cabine telefoniche britanniche presto non ci sarà più il telefono, ma un distributore automatico di dolci e bevande. Il telefono sarà collocato all’esterno. I primi 20 modelli della nuova cabina-chiosco saranno installati nel West Midlands fra un paio di mesi e verso la fine del 2005 ne saranno installati altri a Londra.
(Marzo) Nasce la Fingerprint Sharing Alliance (FSA), alleanza fra 18 grandi Internet service provider, produttori di dispositivi di networking e università, nata per migliorare il modo e la tempestività con cui gli operatori del settore condividono le informazioni sugli attacchi. All’alleanza partecipano società del calibro di BT Group, Deutsche Telekom, Cisco, EarthLink e NTT.

(8 aprile) Acquista CW Business Solutions, filiale spagnola di Cable&Wireless, per 11,6 milioni di euro in contanti.
(28 aprile) Sceglie otto operatori (Fujitsu,Huawei, Alcatel, Cisco, Siemens, Lucent, Ericsson e Ciena) come suoi fornitori preferiti per un progetto da 10 miliardi di sterline che prevede la trasformazione della rete nel Regno Unito per offrire nuovi servizi e ridurre i costi.
(29 aprile) Insieme a Cisco e Intel formalizza un’alleanza a InfoSec Europe con l’intento di promuovere più sicurezza per gli utenti delle reti wireless.
(17 maggio) NTT Communications sigla con BT Group un accordo di roaming internazionale in tecnologia Wi-Fi, in base al quale i clienti di BT che si recheranno in Giappone avranno la possibilità di collegarsi a Internet ed utilizzare servizi a banda larga in modalità wireless dagli oltre 1.500 hot-spot Wi-Fi di NTT Com presenti sul territorio nipponico, attraverso l’abbonamento già sottoscritto nel proprio Paese e con le medesime modalità di accesso.
(3 giugno) Stringe un accordo con Virgin Mobile per un nuovo progetto pilota riguardante servizi tv mobili in diretta utilizzando la tecnologia radio digitale.
(14 giugno) Lancia BT Fusion, telefonino portatile e fisso.
(23 giugno) L’Autorithy Britannica, Ofcom, ha deciso di non obbligare il gruppo a dividere la sua divisione “wholesale” in una nuova società, che avrebbe dovuto chiamarsi “Access Services” ed operare separatamente sia come operatività sia come uffici, schemi di incentivazione e marchio, con 30 mila dipendenti. La delibera definitiva sarà resa nota il 30 giugno.
(8 settembre) Annuncia insieme a HP un accordo, della durata di 5 anni, con Hertz Europe per la fornitura di servizi IT e di networking.
(22 settembre) Costituisce, sotto la pressione dell’Ofcom, una nuova divisione indipendente che sarà responsabile della rete che collega abitazioni e aziende nel Regno Unito, rete dalla quale dipendono i concorrenti di British Telecom.
(28 settembre) Annuncia che fino alla fine dell’anno offre chiamate internazionali via Internet alla metà del prezzo offerto da Skype.
(9 dicembre) Firma un accordo in base al quale fornirà contenuti al servizio tv che la società offrirà a partire dal prossimo autunno. I partner televisivi saranno Warner Music, Bbc e Paramount. Il servizio sfrutterà la capacità che Bt offre tramite internet nella banda larga: il cliente disporrà di un decoder e pagherà solo ciò che utilizzerà, senza abbonamento. In tutto Bt offre una trentina di canali in digitale terrestre.
(13 dicembre) Annuncia che sarà il fornitore globale per i servizi di tlc del gruppo Fiat per i prossimi cinque anni, avendo siglato un contratto del valore complessivo di 450 milioni di euro. BT inoltre, acquisirà Atlanet.

2006
(9 gennaio) Firma con Huawei Technologies Co. un contratto per ampliare e innovare la propria rete multi-service e le apparecchiature del gestore di telefonia inglese nell’ambito del progetto ’21st Century Network’. Il progetto richiederà un investimento pari a 10 miliardi di sterline da parte di BT nei prossimi cinque anni.
(12 gennaio) Annuncia entro il 2006 lancerà un servizio di tv sui telefonini. La decisione arriva in seguito al successo ottenuto dalla fase pilota del servizio, chiamato Movio, che è stato sperimentato dalla scorsa estate fino a oggi nella zona di Londra. Movio è nato dall’accordo fra BT e Virgin Mobile per fornire programmi tv e musica sui cellulari con tecnologia Dab.
(14 febbraio) Annuncia insieme a Microsoft di aver stretto con Virgin Mobile un’intesa per lanciare la prima digital television broadcast europea per telefonia mobile. Il servizio Tv in abbonamento, con cinque stazioni televisive e accesso a un ampio spettro di canali radio, è atteso a metà anno. La Tlc BT fornisce la base per la piattaforma, sviluppata insieme a Microsoft.
(23 febbraio) Fa parte del gruppo di lavoro degli operatori di tlc europei sui contenuti online. Al centro dei lavori del gruppo, che agisce in seno all’associazione di categoria Etno, c’è la revisione della direttiva “Tv Senza Frontiere” e le tematiche relative al copyright e alle iniziative di cooperazione fra fornitori di contenuti e distributori online. Del gruppo fanno parte anche Telecom Italia, France Telecom, Deutsche Telekom e Telefonica.
(1 marzo ) Completa l’iter di acquisizione di Atlanet SpA e avvia il contratto associato relativo alla fornitura globale dei servizi di telecomunicazione al Gruppo Fiat, per un valore complessivo di 450 milioni di euro nei prossimi cinque anni. L’acquisizione è stata approvata dall’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato nei termini annunciati lo scorso 13 dicembre 2005.
(6 marzo) Annuncia che Alcatel sarà uno dei partner tecnologici del progetto 21st Century Network (21 CN) di BT Group, insieme a Ericsson, Cisco Systems e Fujitsu.
(10 aprile) Annuncia di aver in programma di offrire oltre 500 concerti e performance di alcuni dei più importanti artisti a livello mondiale sul suo servizio BT Vision tv che ha intenzione di lanciare alla fine di quest’anno. BT Group ha anche annunciato di aver firmato un accordo con i fornitori di contenuti musicali i-concerts e Eagle Rock per il servizio di tv broadband che vuole lanciare in autunno.
(11 aprile) Sigla con Schlumberger un accordo di partnership per la gestione delle esigenze di comunicazione del comparto Estrazione e Produzione di petrolio (E&P). Il contratto quinquennale, del valore economico complessivo di 47 milioni di dollari (27 milioni di sterline), prevede la fornitura di servizi di rete a Schlumberger. In base all’accordo raggiunto, BT si occuperà della gestione operativa della rete MPLS di Schlumberger, estesa su 18 paesi.
Annuncia che entro la fine del 2006 inizieranno due anni di sperimentazione della piattaforma digitale terrestre in Irlanda. BT Ireland è stato scelto come provider e inizierà a trasmettere in digitale da agosto da Dublino e Louth.
(25 maggio) Insieme a BSkyB acquista i tv rights “quasi” live, dei match di Premier League (con una differita minima rispetto all’orario di fine della partita). L’accordo, del valore di circa 125 milioni di euro, avrà durata triennale a partire dalla stagione 2007-08 e comprende ben 242 matches.
(26 giugno) Stringe con KDDI un accordo per costituire una joint venture paritaria. Gli attuali clienti di BT Japan e BT Infonet in Giappone saranno gestiti dalla nuova JV. La JV potrà contare su circa 100 dipendenti sostenuti dall’intera struttura coporate di BT e KDDI incluse le attività di R&D, i servizi IP-based , la solidità finanziaria e una vera dimensione globale.
(25 luglio) Sigla con Universal Pictures UK e NBC Universal International Television Distribution un accordo per la distribuzione in formato digitale di film e altri contenuti. A fine luglio BT, infatti, lancerà un servizio di download di film e programmi tv sul sito BTVision. bt.com.
(31 luglio) Acquista da Fiat la divisione polacca di Telexis, Telexis Polska, la società che progetta e gestisce i servizi di telecomunicazioni della Fiat, per 1,2 milioni di euro. La transazione avverrà in contanti.
(11 settembre) Vodafone firma un accordo con BT Wholesale per fornire servizi broadband da linea fissa e ampliare le sue offerte sul mercato consumer.
Stringe con Mtv, ParamountComedy e Nickelodeon un accordo per il lancio del suo sevizio di tv on demand BTVision, che sarà lanciato in autunno. Il software sarà fornito da Microsoft e il set topo box per ricevere il servizio da Philips.
(25 ottobre) Acquista Counterpane Internet Security Inc., compagnia anti-hacker statunitense.
(6 novembre) Annuncia che espanderà dopo che nel corso del primo trimestre di quest’anno, ha esteso il proprio network MPLS (Multiprotocol Label Switching) in America Latina, con 7 nuovi punti di presenza in Brasile, Cile, Colombia, Perù, Guatemala, Uruguay e Venezuela, fornendo copertura e connettività in 20 Paesi – le proprie attività in America Latina.
(15 novembre) Annuncia che cederà il controllo di un milione e mezzo di linee telefoniche dedicate alla banda larga alla concorrenza. Quando avrà completato la cessione, Bt potrà abbassare i prezzi della banda larga.
(20 novembre) Annuncia di stare perfezionando l’acquisto PlusNet, provider di servizi internet. L’offerta di BT ammonta a 126 milioni di dollari.
(28 novembre) Stringe con I.NET un accordo per offrire servizi di sicurezza potenziati in alcuni paesi europei. Sulla base del lancio riuscito dell’offerta ‘One Security’, prodotta congiuntamente a BT Italia, BT e I.NET hanno deciso di proporre la loro offerta di soluzioni di sicurezza informatica in altri paesi. Inizialmente questa verrà lanciata in Francia, Germania e Benelux, con il progetto di estenderla poi ad altri paesi europei.
(29 novembre) Avvia il trasferimento degli utenti sulla rete del 21esimo secolo (21CN). I primi utenti a beneficiare della rete di nuova generazione saranno gli abitanti del villaggio di Wick, vicino Cardiff. Il programma 21CN prevede la migrazione entro il 2008 dalle reti PSTN a una rete multi-service IP che trasporterà sia la voce che i dati attraverso la tecnologia a pacchetti invece della commutazione di circuito utilizzata dalle reti telefoniche tradizionali.
Acquista gli asset di Telexis Brasil, la divisione di Fiat attiva nel settore delle telecomunicazioni brasiliane. Il prezzo della transazione non è stato reso noto.
(3 dicembre) Stringe con EMI un accordo in base al quale offrirà ai suoi clienti la possibilità di scaricare e ascoltare musica di artisti della EMI e scaricare film e prodotti tv da Internet quando vogliono.
(4 dicembre) Debutta BT Vision, il servizio di tv su banda larga di BT. Il servizio offrirà sia video on demand sia i canali di Freeview.

2007
(16 gennaio) Sceglie per il progetto 21st Century Network (21CN). Nortel sarà uno dei due fornitori di soluzioni Ethernet per carrier nell’ambito del progetto 21CN.
(1 febbraio) Stringe un accordo per rilevare International Network Services, compagnia operante nel settore informatico di internet e soluzioni software.
(6 febbraio) Sigla un accordo per l’acquisizione di i2i Enterprise Pvt Ltd, società con sede a Mumbai, specializzata nei di servizi di comunicazione IP per le più importanti aziende multinazionali indiane e in tutto il mondo.
(8 febbraio) Rileva la partecipazione del 13,57% in I.Net, detenuta da Etnoteam, al prezzo di 52,20 euro per azione. BT, che già deteneva circa il 51% di I.Net lancerà un’Opa sul flottante.

 

DATI ECONOMICI E FINANZIARI

 

BT Group*

2005

2004

Ricavi

18.623

18.519

EBITDA

5.704

5.813

Risultato operativo

2.764

2.836

Utile d’esercizio

1.547

1.453

Debito  netto

7.786

8.425

*I valori sono riportati in milioni di sterline

 

Fatturato per divisione*

2005

2004

BT Retail

12.562

12.940

BT Wholesale

8.979

8.883

BT Global Services 6.381 5.782
Altro 25 35

Valori d’interscambio

9.234

9.121

Totale

18.623

18.519

*I valori sono riportati in milioni di sterline

 

Fatturato per area geografica*

2005

2004

Gran Bretagna

16.967

17.190

Resto d’Europa

1.396

1.124

Americhe 190 151
Asia Pacifico 70 54

Totale

18.623

18.519

*I valori sono riportati in milioni di sterline



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