COMUNICATO STAMPA
Egregio Direttore,
la nota “Il telefono, la tua croce. Aduc denuncia all’Agcom: “Applicate ancora penali per migliaia di euro per recedere dai contratti”” riporta i contributi di disattivazione richiesti da alcuni gestori (fra i quali Eutelia) ricordando che gli operatori hanno il diritto di ottenere il ristorno dei soli costi sostenuti a causa del recesso di un contratto.
Non si fa però alcuna menzione alla natura ed all’entità di tali costi, nè, soprattutto, alcuna distinzione fra l’ex monopolista e gli operatori alternativi, lasciando così intendere che somme che “arrivano a cifre di migliaia di euro” rappresentino un indistinto ed indebito prelievo dal portafoglio dei consumatori verso le casse degli operatori.
Appare doveroso precisare che l’Offerta di Riferimento Bitstream 2008 di Telecom Italia per i servizi ADSL all’ingrosso, prevede oggi un contributo di disattivazione pari a circa 51 Euro (Iva inclusa) a carico degli operatori alternativi che usufruiscono del “noleggio” della rete di accesso di Telecom Italia.
Ne consegue, matematicamente, che Eutelia sta chiedendo ai propri clienti che effettuano il recesso entro 12 mesi un contributo di disattivazione (48,48 Euro come correttamente riportato nella nota ADUC) inferiore ai soli costi sostenuti verso Telecom Italia, mentre ai clienti che mantengono il servizio per almeno 12 mesi non viene addirittura richiesto alcun contributo di disattivazione.
Grazie per la precisazione.