COMUNICATO STAMPA
“La predisposizione di un’offerta innovativa e ricca di contenuti live e on demand non può non tener conto degli attuali vincoli infrastrutturali presenti nelle reti digitali del nostro Paese”. Così, nel corso dell’incontro promosso da Rai e dall’Istituto per lo Studio dell’Innovazione nei Media e per la Multimedialità (Isimm), il direttore Rai Nuovi Media e Ad di RaiNet, Piero Gaffuri, in merito al deficit di banda larga in Italia. “Sappiamo – ha proseguito Gaffuri – quanto la fruizione della web tv sia penalizzata dalla bassa penetrazione e diffusione della banda larga. Tali limiti sono importanti in considerazione del fatto che il mercato potenziale della web tv è in continua e costante crescita, così come la vendita di pubblicità on line”. Secondo Gaffuri, “la forza e la fungibilità della web tv è stata riscontrata da Rai in occasione delle Olimpiadi di Pechino 2008, quando nel breve arco temporale della durata delle Giochi il sito di RaiSport ha registrato risultati record, con 28,2 milioni di pagine viste e 13,5 milioni di richieste per i video delle dirette. Viene spontaneo domandarsi che impatto avrebbe potuto avere tale evento in una Nazione, come ad esempio il Giappone, che offre all’86% della popolazione connettività tale da poter consentire l’erogazione via internet di video di qualità elevata”.
“Nel caso di Rai – ha spiegato l’Ad di RaiNet – il digital divide influisce anche sul futuro del servizio pubblico. Una ricerca della European Interactive Advertising Association (EIAA) condotta in dieci nazioni del vecchio continente sottolinea infatti che l’82% dei giovani fra i 16 e i 24 anni passa più tempo su Internet che davanti alla televisione. E oggi Rai – ha concluso Gaffuri – deve far fronte a una domanda sempre crescente: solo nel mese di febbraio i nuovi portali Rai.it e Rai.tv hanno registrato la cifra record di 6,5 milioni di utenti unici con oltre 100 milioni di pagine viste, oltre il 30 per cento in più rispetto alla media 2008. Mentre il solo sito Rai su YouTube ha raggiunto 14 milioni di visualizzazioni. Numeri televisivi, a cui occorre dare un seguito tecnologico adeguato”.