COMUNICATO STAMPA
A quanto pare, il canone/tassa Rai è dovuto anche per il computer, ma solo se uno è straniero.
Ma attenzione, non abbonarsi potrebbe far finire in carcere. Queste le novità contenute nella lettera con cui ogni anno la Rai gentilmente ricorda a coloro che ancora non lo sapessero tutti “i vantaggi che offre un pagamento spontaneo” dell’abbonamento.
Come ormai sappiamo, il canone è dovuto per tutti gli apparecchi “atti o adattabili” alla ricezione di programmi televisivi, “compresi personal computer, decoder digitali e altri apparati multimediali” (come sostiene la Rai nel modulo di dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, la cui compilazione è richiesta a coloro che dichiarano di non avere alcun televisore).
Ma leggendo la lettera inviata questo fine anno, si nota che le parole “personal computer” sono sparite (rimangono invece i decoder digitali e altri apparecchi multimediali). Davvero ci sarebbe da esultare, perché tale specifica esclusione potrebbe indurci a pensare di non dover più sborsare l’odiatissimo balzello anche per il solo possesso di un computer. Forse la Rai ha recepito le osservazioni di migliaia di cittadini e ha chiarito -seppur obliquamente- che il computer non è soggetto alla tassa? Niente affatto! Sul retro della lettera, l’invito a pagare in lingua inglese, francese, araba e cinese menziona anche il computer. Forse vi è stato un disguido in fase di traduzione? O forse solo gli stranieri devono pagare il canone per il computer?
Leggendo oltre, la Rai cita come principale vantaggio dell’abbonamento il non incorrere in “reati di evasione fiscale”, a cui sarebbe equiparato il mancato pagamento del canone. Insomma, per la Rai chi non paga il canone commette un crimine, anche se la legge in realtà parla soltanto di illecito amministrativo con conseguente sanzione pecuniaria (una multa, per intendersi). Forse la Rai non sa distinguere fra diritto penale e diritto civile? In ogni caso, questa volta gli stranieri hanno la meglio. Nelle traduzioni sul retro, infatti, il reato diventa semplice “multa”. Insomma, lo straniero dovrà anche pagare il canone per il computer, ma contrariamente all’italiano, non rischia un processo penale per mancato pagamento.
Ci pare cosa giusta ed equa….